Sulmona – “La Valle Peligna è uno dei territori maggiormente penalizzati dai tagli al trasporto pubblico”. E’ quanto affermano le Rsa della Filt-Cgil e Ugl autoferrotravieri che annunciano l’adesione alla giornata di mobilitazione del prossimo 7 agosto quando il trasporto pubblico su gomma si fermerà in Abruzzo per 24 ore per protestare contro la politica regionale dei trasporti e contro la riduzione dei servizi e delle risorse destinate al settore. Dal piano industriale presentato dalla Regione lo scorso 21 aprile sono stati apportati tagli che prevedono una riduzione dei chilometri percorsi. Per le organizzazioni sindacali la Valle Peligna, l’Alto Sangro e la Valle Subequana escono fortemente penalizzate perché sono previsti tagli alle tratte locali che collegano Sulmona, Pratola Peligna, Corfinio, Raiano, Vittorito e Popoli per un totale di 54.000 Km l’anno oltre a riduzioni di corse per L’Aquila di 150.000 Km e per Pescara di 40.000 Km. “Questi tagli – fanno sapere i sindacati – sono conseguenti a presunte sovrapposizioni con il sistema ferroviario e appaiono del tutto irrazionali in quanto in realtà determineranno l’isolamento di alcuni paesi dove effettivamente non esistono stazioni ferroviarie o sono dismesse da anni. La riorganizzazione dei servizi imposta dalla Regione mira a tagliare chilometri e contributi da erogare esclusivamente all’azienda unica, senza coinvolgere nella discussione la stessa Trenitalia che oltretutto in alcuni casi effettua corse con servizi sostitutivi su gomma ad un prezzo maggiore. Nell’Alto Sangro inoltre è stato previsto l’affidamento in subconcessione, a piccole ditte private, di corse che collegano Pescocostanzo, Rivisondoli, Roccaraso, Pietransieri e Castel di Sangro. Questo conferma la volontà della politica regionale di procedere verso una graduale privatizzazione del settore”. Filt-Cgil ed Ugl si dichiarano insoddisfatti dall’esito della creazione della nuova azienda di trasporto pubblico abruzzese Tua, formatasi lo scorso 8 giugno in seguito alla fusione tra Arpa, Sangritana e Gtm. “Era un obiettivo perseguito da anni dalle organizzazioni sindacali anche se il modo in cui si è giunti a questa fusione non è quello che si era immaginato e si realizza soprattutto come un’operazione di salvataggio di Arpa. Con la creazione dell’azienda unica ci si sarebbe aspettati inoltre la riforma del sistema tariffario, così mentre nell’area metropolitana Chieti-Pescara continua ad esistere il biglietto unico nel nostro territorio questo beneficio non è stato esteso. E’ ora di dire basta, non possiamo più essere considerati cittadini di Serie B”.