Avezzano – Nessun segnale dalla politica regionale, rimasta ferma alla passerella al Comune di Avezzano, i lavoratori della sede Arpa della Marsica incrociano le braccia per far sentire il loro secco “no” alla super stangata sul servizio di trasporto pubblico locale (-106 corse) calato dall’alto dalla Regione. Lo sciopero di 4 ore indetto dalle Rsa di Filt-Cgil (Andrea Tucceri), Fit-Cisl, (Angelo De Angelis), Uil-trasporti, (Renzo Sabatini), Faisa, (Luigi Cinaglia), Ugl-trasporti, (Guido Pignanacci), Fast-Confsal, (Michele Giuliani), in forma unitaria, scatta alle 9.30 per concludersi alle 13.30 per il personale viaggiante, mentre uffici e officine si asterranno dal lavoro le ultime 4 ore del turno.
La protesta, però, non ferma l’opera di informazione verso gli utenti: sveglia all’alba, quindi, per continuare la distribuzione di materiale informativo agli utenti, in questo caso i viaggiatori diretti alla Capitale che rischiano di vedere lievitare sensibilmente il costo dell’abbonamento. “Con il nuovo corso il servizio a prezzo ridotto offerto dall’Arpa, comunque in attivo”, afferma Renzo Sabatini, Uil Trasporti, “verrebbe passato alla Sangritana con un aumento dei costi per i pendolari e una perdita di posti di lavoro per la sede di Avezzano”. Al fianco di Rsa e lavoratori in lotta per la difesa del sistema di trasporto pubblico locale si schierano i consiglieri provinciali del centro destra: Felicia Mazzocchi, Gianluca Alfonsi, Americo Montanaro e Paolo Federico, che avevano già sollecitato un intervento dell’amministrazione, hanno chiesto al Presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio De Crescentiis, “la convocazione di un’assise Provinciale urgente nel quale chiarire l’orientamento dell’Ente e per prendere decisioni a difesa del territorio marsicano e di altri territori provinciali che in materia di trasporti stanno subendo tagli scellerati e insopportabili”.
Per i quattro consiglieri provinciali la storiella dei risparmi “dati dalla razionalizzazione di amministratori al comando e figure dirigenziali oltre che da un assetto snello e produttivo con una minore spesa sostanziale è presto svanita, mentre la riduzione programmata delle corse di autobus in territorio marsicano ,destinata a realizzare un grave disservizio, va avanti. La tanto decantata spending review”, attaccano Mazzocchi, Alfonsi, Montanaro e Federico, “non può essere soddisfatta solo da questo territorio che ha già pagato un prezzo elevato (ricordiamo l’esclusione della Marsica dalle aree depresse, la riduzione drastica dell’offerta di servizi in agricoltura, la lotta continua per le guardie mediche) e non può ulteriormente sostenere tagli. Nella Marsica c’è una elevata richiesta di pendolarismo che resterebbe tale solo con un adeguato servizio, altrimenti presto le scelte di vita dei lavoratori potrebbero trasformarsi in abbandono di un territorio che non offre alternative”.