Rescissione del contratto con la Balfour Beatty e nuova gara per individuare un’altra azienda in grado di fornire un mezzo elettrico alternativo per il trasporto pubblico. Questa la procedura adottata dal vertice dell’ex Gtm, oggi Tua, dopo il fallimento della ditta olandese Apts che in partnership con la Balfour Beatty avrebbe dovuto produrre il discusso Phileas. Morto il Filò, resta la filovia: resta cioè il progetto per dotare Pescara di un sistema di trasporto pubblico sostenibile con Montesilvano.
In questa fase di stallo si moltiplicano gli interrogativi sulla strada parco il cui futuro sta molto a cuore al comitato No filovia, che da anni si batte affinché quello spazio immerso nel verde diventi regno di ciclisti e amanti del jogging. Il timore è che con l’avviata procedura di rescissione del contratto, rivelata giorni fa in aula dal presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli, la Balfour Beatty custode e responsabile del cantiere non sia disposta a lasciare tanto facilmente la strada parco nella disponibilità del Comune.
Conferma l’ingegner Fabiani: «La Balfour beatty è in posizione di forza nel braccio di ferro ma la strada parco è comunale e dunque dovrà essere restituita quando il cantiere sarà abbandonato. E’ presumibile che l’azienda prima di cederla chieda un collaudo che al momento è però impensabile eseguire». Con il fallimento dell’Apts, la Balfour Beatty aveva provato ad avvalersi della clausola che consente di individuare un partner alternativo ma ha poi rinunciato a questa possibilità. I tempi nel frattempo si sono allungati di molt. «Con i nostri legali - ha aggiunto l’ingegner Fabiani - abbiamo deciso per la rescissione, vedremo se in danno o se attraverso un arbitrato».
LA BATTAGLIA LEGALE
La battaglia legale si annuncia lunga e combattuta, ma nel frattempo la ex Gtm e oggi Tua, sotto la guida del presidente Luciano D’Amico, si è messa al lavoro per la ricerca di un mezzo alternativo da far correre sulla strada parco, «possibilmente in grado di trasportare un maggior numero di passeggeri rispetto al Filò».
Il progetto non è dunque in discussione: «Nelle ore di punta un normale bus impiega fino a 45 minuti per collegare Montesilvano e Pescara, il filobus ne impiegherebbe solo dieci per la stessa distanza» è stato spiegato. I soldi ci sono ma per indire una nuova gara si dovrà passare necessariamente dal Cipe, soggetto che deve avallare la risoluzione contrattuale con Balfour Beatty e poi indicare quale procedura seguire. Quanto al mezzo alternativo, la scelta è ridottissima perché limitata a mezzi elettrici o diesel purché Euro 6. Nella condizione di Pescara si trovano anche le municipalità di Rimini e Verona. L’Irisbus Crealis risponde a certe caratteristiche ma è destinato ad esaurirsi con il progetto di Bologna. «Di sicuro ci stiamo orientando su un sistema di filovia e batterie - confermano dall’ex Gtm -. Se il Cipe dà il via libera, contiamo di poter espletare la gara entro la fine dell’anno».