Sembrava una scena da Fast and Furious, invece era la metro B. Mercoledì sera, alle 20.49, un treno ha iniziato a viaggiare a tutta velocità con una porta rimasta spalancata per quasi 5 minuti in galleria, al buio. Atac ha aperto un’inchiesta, ha avviato verifiche anche il Ministero dei Trasporti. Ieri alle 19 un altro Far West, stavolta alla fermata Tiburtina: un treno troppo pieno, una porta si guasta, il convoglio si blocca mentre un secondo rimane accodato in galleria senz’aria condizionata. È rivolta: alcuni passeggeri occupano il primo vagone del convoglio davanti mentre dietro arriva il 118 a soccorrere chi ha cominciato a sentirsi male per il caldo.
L’AUTISTA
Le immagini più clamorose del caos in metro B però sono quelle di mercoledì scorso. Il video con il treno che sfreccia sui binari con il portellone aperto è diventato subito virale sui social. Il macchinista verrà interrogato nei prossimi giorni dalla Commissione disciplinare. Il conducente ad alcuni colleghi ha già provato a raccontare la dinamica: «Mi ero accorto che la porta non si chiudeva bene - avrebbe riferito - Sono uscito dalla cabina e ho detto ai passeggeri di scendere». A quel punto però è esplosa la rabbia degli utenti, già sfiancati dallo sciopero bianco che va avanti da 23 giorni consecutivi. Sentendosi accerchiato, il conducente avrebbe deciso di continuare a viaggiare comunque. Un errore gravissimo che, se confermato, potrebbe fargli perdere il posto. Una cosa è certa: appena il convoglio ha lasciato Termini la porta si è spalancata e in condizioni di estremo pericolo il mezzo è arrivato fino a Castro Pretorio. Solo qui un tecnico è intervenuto per ripararlo. Ma a chi era a bordo del treno sono bastati i pochi minuti di viaggio nel vuoto per andare nel panico. Qualcuno ha tentato di chiamare i soccorsi con la leva d’emergenza, ma l’allarme non è scattato. La scena è stata immortalata in un video da un passeggero. «Siamo rimasti fermi per oltre 20 minuti a Termini - racconta Nazzareno Proietti, autore del video - Ci avevano detto di scendere ma abbiamo deciso di restare. Siamo esasperati, ogni giorno ce n’è una nuova, ormai per arrivare al lavoro è un’odissea. Abbiamo anche chiamato i carabinieri». Sulla vicenda il Codacons ha presentato un esposto per «attentato alla sicurezza dei trasporti».
Il clima sulle banchine è rovente. Ieri sera un macchinista ha rischiato il linciaggio alla stazione Tiburtina, dove la metro B si è fermata per un guasto. «Sulla banchina eravamo in 3mila accaldati, nel panico - racconta Francesca - nel treno dietro al nostro i viaggiatori sono rimasti prigionieri. La loro macchinista dall’altoparlante è scesa ad aprire le porte, è stata brava, alla fine piangeva». La tratta Rebibbia-Bologna è stata interrotta.
AGENTI SCHIERATI
In stazione, mentre il primo macchinista sotto choc è stato affidato ai sanitari, sono arrivati decine di poliziotti per avviare una lunga trattativa con un gruppo di passeggeri che, nel frattempo, avevano occupato il primo vagone del treno guasto: «Ora scioperiamo pure noi», gridano. Gli agenti si schierano uno a uno davanti alle porte per impedire nuovi ingressi. Solo alle 20,40 il treno è riuscito a ripartire. Una decina i malori. Problemi anche sulla Roma-Viterbo e Roma-Lido. E la serata si è chiusa con i sassi lanciati contro un treno a Valle Aurelia.