PESCARA «Voglio rassicurare tutti gli abruzzesi e anche gli italiani che non solo non esiste il rischio, ma che è giuridicamente impossibile che si realizzi ciò che è stato scritto» e cioè la possibilità di scioglimento del consiglio regionale. Così il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, a proposito del provvedimento della Corte dei Conti che ha chiesto lo scioglimento dell'assemblea regionale per gravi inadempienze nella gestione dei conti. «Il fatto che le opposizioni pongano questa questione», ha aggiunto il governatore a margine di una conferenza stampa a Pescara, «è ridente, e non ho detto ridicolo. La questione che giustamente la Corte dei Conti ha rappresentato riguarda il rendiconto del 2013 e del 2014. Il 2013 è propedeutico al 2014 e noi per quanto riguarda il riaccertamento dei residui del 2013 lo abbiamo già fatto a giugno del 2015, lo abbiamo comunicato alla Corte ed è venuto anche meno a questo punto il significato del pronunciamento della corte». «In alcune realtà territoriali, addirittura», ha proseguito, «ci sono nuove maggioranze che fanno realizzare l'accertamento a figure commissariali scelte ad hoc proprio per non mettere il pollice in ciò che è stato il passato. Noi abbiamo assunto una condotta istituzionale come è giusto che sia e vogliamo portare alla luce le ragioni documentali sia dell'accertamento dei residui che della rendicontazione. Lo stiamo facendo con la fatica che questo impone, ma noi diciamo ad alta voce che per quanto riguarda i nostri cinque anni faremo tutti i compiti allineatamente per tempo». «Quando lasceremo per ricandidarci e governare il prossimo quinquennio», ha concluso, «avremo già fatto la rendicontazione. Non lasceremo il lavoro non affrontato».