MONTESILVANO La protesta contro l’aumento delle tariffe per la mensa scolastica e lo scuolabus diventa virale su Facebook e si prepara a tornare in piazza, sotto il Comune. A distanza di 10 giorni dall’approvazione da parte della giunta di una delibera che aumenta i costi dei servizi a domanda individuale, monta sempre di più la rabbia delle famiglie determinate a far sentire la propria voce contro l’ennesima stangata. Una delegazione di genitori sta organizzando un incontro, in programma lunedì alle 18 davanti al Comune per chiedere all’amministrazione del sindaco Francesco Maragno di tornare sui suoi passi. L’iniziativa arriva a pochi giorni da un primo tentativo fatto da alcuni genitori che giovedì mattina hanno incontrato l’assessore alla Pubblica istruzione Maria Rosaria Parlione per cercare una mediazione che riuscisse ad accontentare le esigenze delle famiglie di non spendere un patrimonio per mandare i propri figli a scuola, ma anche la necessità dell’ente di fare cassa. La riunione si è però rivelata un buco nell’acqua per la delegazione di genitori costretti a fare i conti con una chiusura totale da parte dell’esponente della giunta che ha escluso qualsiasi possibilità di tornare indietro sull’aumento delle tariffe. Nonostante il pugno di ferro della giunta, però, le famiglie hanno deciso di non arrendersi e torneranno quindi in Comune lunedì per cercare di ottenere, se non l’annullamento della delibera, almeno una diminuzione delle nuove tariffe che, rispetto al passato, sono state suddivise in 5 fasce reddituali. Intanto, la polemica corre sul web dove genitori e detrattori dell’amministrazione comunale non hanno fatto mancare le proprie rimostranze contro la decisione della giunta di colpire ulteriormente le famiglie, già vessate dalle altre imposte e costrette a fare i conti spesso con la disoccupazione di uno o addirittura entrambi i genitori. A esprimere il proprio disappunto è anche il consigliere di Abruzzo Civico Enea D’Alonzo che, in particolare, mette a confronto gli aumenti delle tariffe per la mensa rispetto ai costi per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali. «Con questa delibera hanno triplicato la mensa dei nostri figli», dice, «mentre per gli impianti sportivi, dove le associazioni prendono sponsor e rette per le attività giovanili, e che rette, le tariffe sono rimaste uguali». D’Alonzo evidenzia poi come la copertura del servizio di refezione scolastica sia pari al 22% mentre quella relativa agli impianti sportivi sia del 13%. «Come mai qui l’aumento non c’è stato, neanche parziale?», prosegue, «forse perché c’è uno scambio di voti con le associazioni?». Intenzionati a far sentire la propria voce contro gli aumenti sono anche gli esponenti del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. «La giunta Maragno decide di aumentare buoni pasto e trasporto scolastico e di eliminare le esenzioni per i meno abbienti», commentano. «I bambini delle famiglie in difficoltà andranno a scuola a piedi e si dovranno portare il panino da casa. Il M5S non ci sta e dichiara guerra all’amministrazione». I pentastellati annunciano quindi una conferenza stampa, lunedì mattina alle 10,30 nella sala Tricolore del Municipio, per «spiegare come si possono evitare aggravi immorali sui più deboli».
Rispetto al passato le tariffe per la mensa e lo scuolabus sono state suddivise sulla base di 5 fasce di reddito. Per il trasporto scolastico, che finora aveva una tariffa unica di 12 euro al mese, si va da un minimo di 15 a un massimo di 28 euro al mese. Aumenti importanti anche per le tariffe della mensa che finora variavano dai 2,10 euro a 2,70 euro circa, a seconda della scuola, e che invece ora sono comprese tra un minimo di 2,50 euro a un massimo di 4,90 euro a pasto, quasi un euro in più rispetto alla quota massima di Pescara, ferma a 4,07 euro.