Il prossimo 7 agosto Filt Cgil Abruzzo e Ugl autoferrotranvieri hanno proclamato uno sciopero regionale di 24 ore del trasporto locale, così come, di recente, le altre sigle sindacali che, in primo momento, avevano preso le distanze dall’astensione. Queste ultime, però, sciopereranno con modalità diverse.
Tra le motivazioni addotte vi è senza dubbio la vicenda “azienda unica”, la società di trasporto regionale che, nata con i migliori auspici per dare lustro alla Regione e per assicurare un dignitoso servizio di trasporto locale ai cittadini abruzzesi, rischia invece di saltare per aria prima di quanto i più convinti pessimisti avessero ipotizzato ed annunciato.
“E i motivi del fallimento – spiegano Franco Rolandi della Filt Cgil Abruzzo e Giuseppe Lupo della Ugl autoferrotravieri – sono di facile intuizione visto che Luciano D’Alfonso non è stato in grado di mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale e che, sui disastri contabili ed organizzativi ereditati dalle aziende regionali di trasporto oggetto della fusione in TUA, prevedevano (secondo le indicazioni del Governatore) il totale azzeramento di amministratori e dirigenti resisi responsabili della pessima conduzione delle singole imprese. Invece il dover fare i conti con i precari equilibri politici regionali, ha imposto un repentino cambio di rotta che ha prodotto la conferma di quasi tutti i dirigenti delle tre aziende, compresi quelli di nomina politica (nominati all’epoca dal centrodestra) che rinnegando la loro appartenenza e fede politica, si sono immediatamente offerti al Governatore per continuare a produrre disastri anche nella costituita azienda unica.
Qualche salvataggio e conseguente ripescaggio si è registrato anche sul fronte amministratori dove l’esempio più lampante è sicuramente quello dell’ex presidente della Sangritana Pasquale Di Nardo (nominato dal Governo Chiodi) che nonostante la decadenza del proprio CdA (unitamente a quello della Gtm), continua ad avere ruoli e funzioni anche dentro TUA, come sono a dimostrare le frequenti riunioni e le recenti decisioni assunte in quel di Lanciano con l’avallo e l’assenso della Regione e del Sottosegretario Camillo D’Alessandro.
La “parentopoli” Sangritana ovvero le quindici assunzioni senza concorso messe in atto solo a pochi giorni dalla nascita di TUA per accontentare amici e parenti o le stesse transazioni a favore di alcuni dipendenti (anche da oltre 100mila cadauno) deliberate nell’ultimo Consiglio di Amministrazione a guida Pasquale Di Nardo, sono frutto di un’assurda strategia per la quale ci rimane difficile ipotizzare la neutralità dello stesso Governatore D’Alfonso o del Sottosegretario D’Alessandro.
Ma ecco che accade qualcosa che non ti aspetti da una Regione che almeno per quanto attiene le relazioni industriali, aveva dimostrato fino ad oggi di volere mantenere un profilo di correttezza. Invece nell’arco di 24 ore la Regione si è resa protagonista di due provvedimenti che hanno fondamentalmente minato i rapporti con le organizzazioni sindacali o con una parte di esse: il Sottosegretario D’Alessandro ha contestualmente disatteso, da un lato, l’impegno assunto dal Governatore D’Alfonso con le rappresentanze sindacali di Avezzano, (e con le stesse forze politiche di quel territorio) per affrontare il tema dei tagli dei servizi nella Marsica previsti dal Piano industriale dell’azienda unica e, dall’altro, promosso una riunione che si terrà lunedì alle ore 10 in Regione, nella sede di viale Bovio a Pescara, limitato a quelle sigle sindacali che solo nell’ultimo periodo hanno assunto la decisione di proclamare lo sciopero per il prossimo 7 agosto.
Evidentemente al Governatore D’Alfonso e al suo Governo non fa piacere intrattenere relazioni industriali con chi senza alcun vincolo, contesta e denuncia la mancata riforma del trasporto pubblico locale nonché la sussistenza delle stesse identiche incongruenze e degli stessi “vizi” ampiamente conosciuti e avversati nel corso del recente passato. Ne prendiamo atto e nel rilanciare lo sciopero di 24 ore del 7 agosto e l’avvio delle assemblee nei posti di lavoro, vogliamo allertare i cittadini abruzzesi, i lavoratori dell’azienda unica e tutte le forze politiche della nostra regione, affinché siano consapevoli che dietro questa situazione di stallo dalla quale a breve potrebbe essere decretato il fallimento del progetto azienda unica regionale, potrebbe celarsi in realtà il vero obiettivo della Regione che potrebbe essere quello di privatizzare il trasporto pubblico locale della nostra regione.
Sappiamo peraltro che potrebbe esserci già un pretendente, ovvero quella BUSITALIA artefice della privatizzazione a Firenze e conseguentemente molto vicina al Presidente del Consiglio Matteo Renzi”.