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Data: 28/07/2015
Testata giornalistica: Terre marsicane
Tua, Cgil-Ugl: Regione nel caos o pro-privatizzazione? D’Alessandro ha chiuso la porta in faccia alle Rsa della sede ex Arpa di Avezzano aperta direttamente da D’Alfonso

Abruzzo – Vecchi vizi, poche virtù, la scommessa del governatore D’Alfonso, per mano del suo fedele sottosegretario D’Alessandro, di ridare dignità al trasporto pubblico locale abruzzese sotto le insegne di Tua, sgombrando il campo da amministratori e dirigenti responsabili delle pessime gestioni delle singole imprese, si è impantanata, con il forte rischio di finire contro un muro. Regione in confusione totale o caos controllato con il segreto intento di far fallire il progetto per aprire le porte alla privatizzazione? Filt-Cgil e Ugl trasporti Abruzzo, nel confermare lo sciopero di 24 ore del 7 agosto, con l’avvio delle assemblee nei posti di lavoro, invitano i cittadini abruzzesi, i lavoratori dell’azienda unica e tutte le forze politiche a drizzare le antenne “affinché siano consapevoli che dietro questa situazione di stallo dalla quale a breve potrebbe essere decretato il fallimento del progetto azienda unica regionale”, affermano i segretari regionali, Franco Rolandi e Giuseppe Lupo, “potrebbe celarsi in realtà il vero obiettivo della Regione: privatizzare il trasporto pubblico locale. Sappiamo peraltro che potrebbe esserci già un pretendente, ovvero quella Busitalia artefice della privatizzazione a Firenze e di conseguenza molto vicina al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi”.

Il tempo dirà se i sospetti sono reali, mentre il quadro generale per la nuova azienda unica sembra decisamente fosco per il futuro visto che anche i sindacati “responsabili”, Csil, Uil e Faisa, hanno aperto le ostilità, (sciopero il 7 agosto in concomitanza con quello dichiarato da Cgil e Ugl) mentre D’Alessandro ha chiuso la porta in faccia alle Rsa della sede ex Arpa di Avezzano aperta direttamente da D’Alfonso.
“La società di trasporto unica regionale nata con i migliori auspici per dare lustro alla Regione e assicurare un dignitoso servizio di trasporto locale ai cittadini abruzzesi”, sottolineano Rolandi e Lupo, “rischia invece di saltare per aria prima di quanto i più convinti pessimisti avessero ipotizzato e annunciato. I motivi del fallimento sono di facile intuizione visto che Luciano D’Alfonso non è stato in grado di mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale, ovvero il totale azzeramento di amministratori e dirigenti resisi responsabili della pessima conduzione delle singole imprese. Invece il dover fare i conti con i precari equilibri politici regionali, ha imposto un repentino cambio di rotta che ha prodotto la conferma di quasi tutti i dirigenti delle tre aziende, compresi quelli di nomina politica del centrodestra che, rinnegando la loro appartenenza e fede politica, si sono immediatamente offerti al Governatore per continuare a produrre disastri anche nella costituita azienda unica”.

Rolandi e Lupo, senza fare sconti a nessuno, censurano anche alcune operazioni in area Sangritana e accendono i riflettori sul cambio di rotta della Regione nel quadro delle relazioni sindacali: “nell’arco di 24 ore”, sottolineano i segretari regionali di Filt e Ugl, “la Regione si è resa protagonista di due provvedimenti che hanno fondamentalmente minato i rapporti con i sindacati: il Sottosegretario D’Alessandro ha contestualmente disatteso l’impegno assunto dal Governatore D’Alfonso con le rappresentanze sindacali di Avezzano, (e con le stesse forze politiche di quel territorio) per affrontare il tema dei tagli dei servizi nella Marsica previsti dal Piano industriale dell’azienda unica e, nel contempo, promosso una riunione che si è tenuta lunedì alle 10 in Regione, a Pescara, limitata a quelle sigle sindacali che solo nell’ultimo periodo hanno deciso di scioperare il 7 agosto.
Evidentemente al Governatore D’Alfonso e al suo Governo non fa piacere intrattenere relazioni industriali con chi, senza alcun vincolo, contesta e denuncia la mancata riforma del trasporto pubblico locale nonché la sussistenza delle stesse identiche incongruenze e degli stessi vizi ampiamente conosciuti e avversati nel corso del recente passato. E se fosse tutta una strategia per privatizzare il trasporto pubblico locale?”.

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