Dalla Roma-Viterbo - dove sono state dimezzate le corse a causa dei lavori - al solito calvario della Roma-Lido. Per il popolo dei pendolari non c’è pace perfino nel giorno in cui uno sciopero annunciato è stato evitato grazie alla precettazione della Prefettura. I macchinisti della metro hanno dovuto garantire un regolare servizio, eppure qualche guaio di troppo c’è stato: le attese, soprattutto, in alcuni casi hanno raggiunto i 10 minuti, un quarto d’ora. I rallentamenti maggiori su linea A e Roma-Lido. Sulla Roma-Viterbo (la linea gestita da Atac che parte da piazzale Flaminio e passa da Saxa Rubra), alle 17.45, il caos è stato causato da un treno che si è fermato in galleria: i passeggeri, in difficoltà a causa del caldo, hanno forzato l’apertura. Il treno ha poi fatto retromarcia, a quanto pare aveva sbagliato binario, andando verso i lavori in corso.
Racconta Paola, pendolare della Roma-Viterbo: «Ma il caos vero lo abbiamo sperimentato anche in mattinata, quando il treno da piazzale Flaminio delle 6.25 è effettivamente partito alle 7.25. Ovviamente era super affollato, una sorta di carro bestiame. Sulla Roma-Viterbo da 150 corse siamo passati a 60. Capiamo la necessità dei lavori, ma così è un disastro».
LA CRONACA
Ma rivediamo l’ennesima giornata difficile dei pendolari partendo dall’alba. Manuela su Twitter scrive: «Situazione metro A allucinante, treni ogni 12-15 minuti. Stanno facendo sciopero anche se precettati». E Laura: «Che fine ha fatto la metro??!! Sono quasi 10 minuti che aspetto a Flaminio!!». Anche Valentina twitta nell’attesa: «Che problema c'è oggi con la metro A? Banchine stracolme, attesa minima 10 minuti». Il treno passa e non si ferma, Francesca vuole l’esercito: «Ore 8 a Rebibbia! Alle 7:30 ero a San Basilio..la metro passa e non si ferma!!!». Sulle banchine c’è da aspettare pazienti, anche una volta dentro, i treni non partono subito, l’insofferenza che si respira non è di oggi. La giornata non promette nulla di buono, il bollettino dell’Agenzia della mobilità nel tardo pomeriggio parla di «Metro B: forti ritardi; Metro A: ritardi; ferrovia Roma-Lido: treni ogni 30 minuti. Ferrovia Termini-Giardinetti: forti ritardi tra Centocelle e Termini (utilizzare anche le linee bus 50 e 105) e servizio al momento sospeso tra Centocelle e Giardinetti (utilizzare la metro C)».
E pensare che sui monitor sopra la testa della gente in mattinata scorreva l’annuncio: «E’ stato sospeso lo sciopero, nessuna protesta».
Ma l’Ugl già annuncia che proclamerà un’altra data per lo sciopero. «Esprimiamo un giudizio negativo sulla decisione di non lasciar esprimere il dissenso dei lavoratori verso l'accordo che Atac ha siglato con i sindacati confederali. I nostri lavoratori stanno lavorando normalmente ma lo sciopero verrà riproclamato certamente», spiega Mauro Iacobelli, sindacalista della Ugl autoferrotranvieri, a margine della commissione trasporti del Campidoglio. Più in generale Iacobelli sottolinea che lo stato del trasporto pubblico romano «non è cambiato rispetto alle difficoltà delle settimane precedenti ma non si è aggravato: continuano i ritardi sulle linee metropolitane e di superficie dovuti ovviamente non alla volontà dei lavoratori ma ai noti problemi di manutenzione sui convogli e gli autobus». Insomma, i ritardi sono dovuti alla manutenzione dei mezzi.
E l’azienda licenzia i dirigenti «inefficaci»
Dopo la rivoluzione Annunciata da Ignazio Marino in Atac, l'azienda stringe sui dirigenti «inefficaci» e si prepara ad allontanarli. Su impulso del sindaco l'Atac, infatti, è a lavoro sul rinnovamento del piano industriale da cui scaturirà il numero delle figure dirigenziali da mandare via. Sul fronte dei disservizi, l'azienda dei trasporti aveva già presentato un esposto in Procura per denunciare l'aumento consistente, registrato dal 1 luglio, dei mezzi che vengono considerati non idonei al servizio da conducenti e macchinisti e che pertanto non effettuano servizio. Da inizio mese, le vetture destinate a restare ferme perché ritenute inidonee a viaggiare sarebbero anche triplicate rispetto al mese di giugno e quadruplicate rispetto l luglio 2014. Intanto, Marino annuncia una Ricapitalizzazione da 178 milioni.