L’AQUILA «Psicologicamente io sto a regge per tutti!.. calcola che mi hanno interrogato due volte... io non ho detto anzi ho seguitato a difenderti. Mi servono 2/3 mila euro per tirare a campare, non ce la faccio più se io non riesco più a fare la spesa io cazzo scoppio... scoppia l’ira di Dio». Questa, in sintesi, una delle richieste di denaro dell’ex assessore comunale Pierluigi Tancredi svelate nell’ambito della nuova inchiesta sulla ricostruzione dell’Aquila, denominata “Redde rationem” e collegata a quella “Do ut des” del gennaio 2014, diretta dai pm Fausto Cardella e Antonietta Picardi. Il nuovo terremoto giudiziario ha portato i militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente in collaborazione con il Raggruppamento Operativo Speciale e il comando Provinciale Carabinieri dell'Aquila, ad eseguire sei misure cautelari (di cui cinque agli arresti domiciliari. Oltre a Tancredi sono stati arrestati gli imprenditori Maurizio Polisini, Andrea Polisini, Mauro Pellegrini e Giancarlo Di Persio. Il faccendiere Nicola Santoro è stato raggiunto dalle misure dell’obbligo di firma e di dimora. Gli indagati a piede libero sono invece 13: Roberto Scimia; Roberto Arduini; Michele Giuliani; Tommaso Aquilani; Pulcheria Mele; Ciro Scognamiglio; Simonetta D’Amico; Antonio Lupisella; i dirigenti comunali Mario Di Gregorio, Carlo Cafaggi, e il dipendente comunale Giuseppe Galassi; Concetta Toscanelli (moglie di Tancredi) e Daniela Sibilla, conoscente sempre di Tancredi.
LE ACCUSE
I 19 indagati sono accusati a vario titolo in concorso tra loro di abuso d’ufficio, subappalto irregolare, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, estorsione. Disposti anche i sequestri preventivi per equivalente pari a 455 mila euro circa agli imprenditori Di Persio e Pellegrini (della Dipe) e ai professionisti Scimia, Arduini e Giuliani per importi variabili tra i 2 ed i 6 mila euro circa. I dettagli dell'operazione sono stati resi noti oltre che dallo stesso Cardella e Picardi, dal comandante dei carabinieri per la tutela dell’ambiente, generale Sergio Pascali, il vice comandante del Ros dei Carabinieri, Roberto Pugnetti, il comandante provinciale aquilano dell’Arma, Giuseppe Donnarumma, e il direttore regionale Abruzzo dei Vigili del fuoco, Giorgio Alocci.
GLI ACCORDI
Sotto la lente di ingrandimento affidamenti pubblici e privati secondo l’accusa offerti da Tancredi previo accordi con la Dipe e la società Edilcostruzioni dei Polisini; intorno giri di false fatture e truffe ai danni dello stato per lavori gonfiati. L'attività investigativa ha visto la partecipazione diretta del vice comandate del Nucleo tutela ambientale dell'Arma, Sergio De Caprio, noto alle cronache per essere stato il capitano “Ultimo” colui che è riuscito ad arrestare il boss Totò Riina. Gli appalti sui quali si è poggiata la lente della magistratura: l'edificio “simbolo” del terremoto Palazzo della Prefettura, villa Palitti nella frazione di Roio, cantiere “Consorzio Angioino” che abbraccia via San Francesco di Paola, via degli Alemanni, piazza della Prefettura, via dell’Arcivescovado, via Donadei e il fabbricato cosiddetto “Distilleria”.