Il Comune, sul contestatissimo progetto di ammodernamento della seggiovia delle Fontari, a Campo Imperatore, ha fatto il suo. E cioè ha emanato in chiave positiva (con molte prescrizioni, in ogni caso) il parere tecnico di competenza, la famigerata Vinca (Valutazione di incidenza ambientale). Il provvedimento è stato completato dalla dirigente Paola Giuliani, in tempi rapidi, firmato e trasmesso ora alla Regione, che dovrà dire l’ultima parola con la Via (valutazione di impatto ambientale). Il parere del Comune pareggia, per così dire, quello molto negativo dei tecnici del Parco del Gran Sasso, bypassato in ogni caso dal Consiglio direttivo dell’ente che aveva deliberato di procedere comunque con l’iter autorizzativo. Insomma, in un clima di veleni e grande tensione si è riusciti comunque a muovere un passo avanti significativo. A più riprese, negli ultimi tempi, il sindaco Massimo Cialente ha sottolineato la necessità di sviluppare e infrastrutturare il Gran Sasso aquilano, a maggior ragione ora che ci sono cospicui finanziamenti a disposizione. Il fronte del no è composto essenzialmente dagli ambientalisti e da chi considera tecnicamente sbagliato il progetto proposto.
IL DIBATTITO
Una battaglia «ideologica» su cui ieri è intervenuto l’assessore al Turismo, Lelio De Santis: «L’attuale dibattito sul Gran Sasso e sulla governance del Parco è riduttivo perché si sta limitando a chi dovrà fare il presidente dell’ente. Serve una visione più complessiva, riportandoci alla legge istitutiva del Parco, la 394, che prevede la coniugazione di sviluppo e tutela ambientale, a maggior ragione in un territorio antropizzato e con la presenza di un capoluogo di regione nel mezzo». De Santis, però, affonda il colpo, ricordando che la giunta comunale, su sua richiesta, «ha proceduto a contestare la legittimità degli atti fatti e della composizione stessa».
IL PIANO
«E’ stato votato - ricorda l’assessore - con presenze non congrue perché alcune deleghe non avevano titolo per esistere. Pendono ricorsi a tutti i livelli da parte del Comune». Il problema, secondo De Santis, «è riordinare tutta la governance, non può essere un discorso per pochi, ma dovrebbe essere coinvolta tutta la comunità del Parco. Quel consiglio andrebbe azzerato, non si può ridurre tutto a chi fa il presidente, che in ogni caso dovrà essere una figura di alto profilo». La candidatura di Trifuoggi è ben vista anche dall’assessore: «Sarebbe il modo per far star dentro L’Aquila che finalmente avrebbe presenza e modo di tornare ad essere attore principale, asse portante della gestione con progetti di largo respiro. Ad oggi non solo l’ente non ha il presidente, ma neanche un componente del direttivo».