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Pescara, 24/11/2024
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Data: 29/07/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
L'Abruzzo e l'isolamento nei trasporti - D’Alfonso annuncia «Porti, treni e strade collegati all’Europa». Il presidente anticipa: «Saremo inseriti nella rete Ten-T» Da Ravenna a Bari sarà completato il corridoio Baltico-Adriatico.

L’AQUILA «L’Europa dirà si all’inserimento dell’Abruzzo nella rete globale Ten-T»: il presidente Luciano D’Alfonso ravviva così una noiosa seduta del consiglio regionale, assicurando che la revisione al Draft Report dell’Unione Europea è cosa praticamente fatta. In sostanza l’Abruzzo rientra dalla finestra nei corridoi delle comunicazioni, attraverso un piano strategico che prevede il completamento che da Ravenna arriva a Bari saltando (al momento) l’Abruzzo e il Molise del corridoio Baltico-Adriatico. Così come per quello Mediterraneo che da Barcellona arriva nei Balcani e che vedrà, con le modifiche richieste, il potenziamento dei porti abruzzesi (Vasto e Ortona) e il completamento della rete autostradale Adriatico-Ionica, nonché delle connessioni stradali e ferroviarie con l’entroterra e tra i porti e le città interne. Per l’Abruzzo significa poter accedere ai sostanziosi investimenti in cassa fino al 2020, ma anche e soprattutto aprire una breccia nell’isolamento a cui era condannato.
LA BUONA NOTIZIA

Una buona notizia che arriva in una giornata che si era aperta ieri con la comunicazione dell’ennesima bocciatura da parte della Corte Costituzionale di una legge regionale, quella cioè dello scorso anno con cui il governo Chiodi, in regime di prorogatio e quindi illegittimamente («per captatio benevolentiae nei confronti degli elettori», scrive la Consulta), aveva riordinato i territori (dalle fusioni dei Comuni, al destino delle Comunità Montane). Ma è stato il lavoro fuori dall’Aula, quello fatto in commissione Bilancio, ad aver animato la mattinata di ieri all’Emiciclo: in discussione la doppia legge sull’Aquila capoluogo e sul l’istituzione della Nuova Pescara. Per questo è stato ascoltato in commissione il presidente D’Alfonso che si è impegnato a portare in consiglio entrambi i testi, compreso quello seguito al referendum tra gli abitanti di Pescara, Spoltore e Montesilvano, e che ha dato vita ad un disegno di legge (frutto di una fusione delle proposte del centrodestra e del Movimento 5 Stelle) su cui D’Alfonso, comunque, resta scettico. La preoccupazione del presidente è quella di evitare «pericolose periferizzazioni delle comunità meno grandi», ma anche quella di non sminuire il ruolo dell’Aquila, per la quale, invece, trova pieno sostegno il progetto di legge che prevede a suo favore lo stanziamento dello 0,5% degli introiti sui bolli. Si tratta di circa 800mila euro l’anno su cui l’opposizione promette battaglia: «Il progetto di legge L’Aquila Capoluogo non rappresenta un’anomalia del panorama giuridico nazionale ed europeo - ha spiegato D’Alfonso - né si configura come una cortesia ad un territorio una tantum». Una città che ha bisogno di molte attenzioni, come hanno cercato di far capire ieri i dipendenti dell’Isa, in divisa nera a presidiare il consiglio perché entro la pausa di agosto si approvi una variazione di bilancio che conceda all’istituzione sinfonica abruzzese gli 800mila euro necessari per accedere al Fus nazionale e non morire. Il secondo, dopo Abruzzo Engeeniring, di un «pellegrinaggio di disperati» che, all’Emicilo, sembra essere solo all’inizio.

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