TERAMO Sembra ormai certo l’addio alla presidenza dell’istituto musicale Braga per Luciano D’Amico. Una rinuncia che lui non ha ufficializzato ma ha lasciato intendere ieri nel corso dell’incontro avuto con il comitato dei sostenitori del Braga. Sul tavolo c’erano i temi della sede, la bozza di convenzione con gli enti finanziatori e l’elezione del nuovo Cda, ma come ha riferito il portavoce del comitato Francesco Capanna il presidente D’Amico avrebbe rinnovato la volontà di non proseguire il suo mandato. Non sono un mistero le cause: le divergenze con il corpo docente sull’inquadramento contrattuale, ma anche ragioni d’opportunità. D’Amico ha ricordato che l’università di Teramo si appresta a lanciare una sorta di politecnico della cultura e delle arti entro gennaio e un’auspicabile sinergia con il Braga renderebbe poco opportuna la sua presidenza visto che è il rettore dell’ateneo. Tuttavia ha garantito il suo sostegno all’istituzione anche in futuro ribadendo la disponibilità ad ospitare le attività nel campus fino a novembre. Qualora poi il Braga riuscirà a intersecarsi col progetto della nuova facoltà, sarà possibile adeguare in futuro le aule per le attività dell’istituto musicale. Secondo quanto riferito dal comitato dei sostenitori del Braga sembra invece ci sia stata una netta stroncatura da parte di D’Amico sulla bozza di convenzione propedeutica alla statizzazione, giudicata «ingenua» nelle cifre. Intanto questa sera gli enti finanziatori, ovvero Comuni di Teramo e Giulianova, Provincia e Regione, si ritroveranno intorno a un tavolo per ridiscutere la terna di nomi da sottoporre al ministero per la presidenza. Il sindaco Brucchi, rinnovando la sua proposta a D’Amico, d’accordo con D’Alfonso e Mastromauro (ma non col presidente della Provincia Di Sabatino), ha messo a tacere le indiscrezioni sui nomi trapelati fino a questo momento – ovvero Gabriella Liberatore, Francesco Tentarelli e Alessandro Maria Caccia. «La scelta spetta agli enti finanziatori», ha detto Brucchi, «qualora D’Amico ufficializzerà la rinuncia spetta solo a chi sostiene il Braga la nomina del presidente»