TERAMO Stop ai servizi scolastici per le famiglie che non pagano la retta. Il Comune ha deciso di tirare i remi in barca dopo che al termine di una ricognizione è emerso un debito di circa 70mila euro maturato dalle famiglie morose a partire dal 2008 di cui 40mila euro accumulati solo nell’ultimo anno. A fare il punto è stato l’assessore comunale all’istruzione Piero Romanelli che misurando la morosità delle famiglie sulle rette di asili nido, mense e trasporto scolastico, ha anche rilevato che gli inadempienti sono proprio i nuclei familiari che hanno un reddito Isee elevato, dunque sulla carta i più benestanti. Viste le ristrettezze di bilancio, la decisione di porre fine all’emorragia è stata repentina e così l’invio di una lettera di sollecito alle famiglie ad onorare il debito, pena l’impossibilità di accedere ai servizi per il prossimo anno scolastico. «Finora abbiamo sempre avuto una certa tolleranza anche in virtù del fatto che i servizi a domanda individuale si configuravano come servizi di importanza sociale» ha detto Romanelli, «non abbiamo intenzione di fare come quei Comuni del nord che sopprimono i servizi, ma certo è che non possiamo esporci a richiami della Corte dei Conti visto che i mancati introiti prefigurano un danno erariale. Né tantomeno è accettabile in termini di equità che siano solo alcune famiglie a pagare regolarmente i servizi scolastici per tutti». L’assessore Romanelli, vista anche la delicatezza del problema, ha chiarito che il Comune non avrà un atteggiamento vessatorio e che di caso in caso si potranno trovare soluzioni adeguate per sanare il debito anche a rate. «Non escludiamo di erogare il servizio anche gratuitamente qualora i servizi sociali ci indichino sopraggiunte situazioni di fragilità economica, ma questo non cancella il presupposto di onorare il debito precedente che per alcune famiglie sfiora i mille euro». Inoltre, per esempio, qualora un nucleo familiare si impegnerà a saldare il dovuto nei mesi successivi, la refezione e il trasporto scolastico potranno essere garantiti da quel momento in avanti anche nell’anno in corso». Ma quante sono le famiglie morose che in questi giorni riceveranno le lettere di sollecito? Difficile quantificarle secondo Romanelli, anche poiché negli ultimi anni c’è stata una contrazione significativa degli studenti. Basti pensare che del trasporto scolastico quattro anni fa ne usufruivano quasi 700 famiglie, nell’ultimo anno scolastico a malapena erano 350. Inoltre il calo delle iscrizioni alle scuole primarie non è stato coperto nemmeno con i figli degli immigrati ed è probabile che qualche riduzione nei percorsi sarà effettuata. Ad ogni modo i morosi rappresentano circa il 10% del totale delle famiglie. Intanto è stato diffuso il calendario scolastico: le lezioni inizieranno il 14 settembre per tutti e si concluderanno nelle scuole primarie e secondarie il 7 giugno mentre per le scuole dell’infanzia il termine è fissato al 30 giugno.