La denuncia dei genitori: «Inaccettabile che non ci siano controlli né tutele»
PESCARA Erano appena arrivate a Pescara con l’autobus e stavano andando al mare, assolutamente spensierate. Mentre si trovavano in piazza Salotto sono state bloccate da due giovani che le hanno rapinate, sfoderando un coltello. E così una giornata di svago in città si è trasformata in una specie di incubo per due ragazzine di appena 15 anni che, di fronte ai due balordi, non hanno battuto ciglio e hanno solo obbedito agli ordini, consegnando tutto ciò che avevano, o quasi. Poi, terrorizzate, sono tornate a casa, e hanno raccontato tutto ai genitori. I rapinatori avrebbero all’incirca venti anni e sono spuntati fuori all’improvviso a piazza Salotto, forse da via Mazzini, mentre le quindicenni erano dirette alla Nave di Cascella, una volta scese dal bus che le ha portate a Pescara dalla provincia. Uno dei due impugnava il coltello e dopo averlo puntato al collo di una ragazzina ha chiesto di avere la borsa, che conteneva cellulare, cuffia, portafogli con il denaro e documenti. Stesso trattamento anche per la seconda ragazza che si è limitata a passare il suo cellulare al giovane non armato mentre l’altro la teneva sotto tiro per evitare reazioni. È riuscita a nascondere il portafogli sotto l’asciugamano che teneva in mano, per cui non l’ha consegnato a due sconosciuti e lo ha tenuto per sé. Quando hanno avuto ciò che volevano i due sono spariti e le vittime sono rimaste imbambolate in mezzo alla strada, senza sapere cosa fare. Hanno deciso di tornare a casa, sentendosi assolutamente spiazzate da questa aggressione inaspettata, per cui hanno atteso il pullman e raggiunto le rispettivamente abitazioni, dove hanno ricostruito la scena ai genitori, che si sono rivolti ai carabinieri delle stazioni di Pianella e Cepagatti, descrivendo i fatti di cui sono state protagoniste le minorenni e fornendo una sorta di identikit dei due rapinatori, nella speranza che vengano individuati. Quei giovani, hanno detto ricordando gli istanti vissuti nel terrore, potrebbero avere all’incirca 20 o 21 anni e sembravano romeni, almeno stando al modo in cui si sono espressi quando le hanno avvicinate. Indossavano pantaloncini e t-shirt (una bianca e l’altra bianca e rossa), e scarpe da tennis, e uno dei due aveva un cappellino in testa. L’episodio ha stravolto la giornata delle quindicenni provocando preoccupazione e inquietudine nelle famiglie, che le immaginavano tranquille e al mare. Il padre di una delle due ritiene «inaccettabile» quanto accaduto. «Non riesco a credere», dice segnalando l’episodio, «che un fatto del genere si verifichi in pieno centro, a Pescara. Non parliamo di una strada di periferia, e non parliamo di una rapina consumata di notte. È successo alle 9.30 del mattino a piazza Salotto e mi chiedo come sia possibile. È forse necessario girare con la scorta in città?», si chiede l’uomo rivolgendo l’interrogativo «alle autorità». «Non è facile per un genitore accettare che i propri figli non possano neppure andare al mare perché sono senza tutela. Se si consumano rapine come questa», aggiunge, «vuol dire che non c’è vigilanza, non ci sono controlli e io non riesco proprio a mandarlo giù», continua a ripetere augurandosi che i responsabili dell’accaduto vengano individuati.