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Pescara, 24/11/2024
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30/07/2015
Il Messaggero
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Atac, autista sospeso protesta in piazza Marino: linea dura
Sit-in e striscioni in Comune contro il nuovo contratto La replica: «Ascoltiamo tutti, ma il piano non si discute». |
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Al tentativo di assedio degli autisti Atac in Campidoglio, l’amministrazione comunale risponde con la linea della fermezza. «Ascoltiamo la voce di tutti - spiega il neo-assessore ai Trasporti, Stefano Esposito - Ma una cosa deve essere chiara: il piano che abbiamo varato per Atac non è in discussione». Quindi avanti tutta con «la timbratura obbligatoria del badge» per i macchinisti, con la decisione di «aumentare le ore di guida dei conducenti metro, per adeguare i parametri di Roma a quelli delle altre città italiane» e con la riforma del salario accessorio che legherà i bonus «alla produttività dei dipendenti». Anche il ministro Delrio ieri ha ribadito: «È impensabile non fare nulla a fronte di assenze che si raddoppiano il venerdì oppure a fronte di ore di guida di alcuni autisti che sono la metà delle altre aziende d'Italia. Bisogna scegliere se difendere i diritti di tutti i cittadini o i privilegi di pochi». IL PRESIDIO Ieri sotto al Marco Aurelio si sono radunati centinaia di dipendenti Atac, capitanati dalla pasionaria degli autisti, Micaela Quintavalle, per dire «no alla privatizzazione» di Atac, la mossa decisa la settimana scorsa dal sindaco Marino per evitare il fallimento della municipalizzata dei trasporti. Tra gli autisti c’era anche Christian Rosso, il conducente autore di un video diventato virale in rete in cui provava a spiegare, dal suo punto di vista, i disagi delle ultime ore, accusando l’azienda per la «mancata riparazione» dei mezzi e i sindacati per la convocazione di scioperi strumentali. Ieri Rosso ha annunciato di essere stato «sospeso» dall’azienda. Ed è subito diventato un caso. Il M5S, presente ieri alla manifestazione con il deputato Alessandro Di Battista in versione tribuno, ha annunciato di avere presentato un’interrogazione parlamentare. CONDUCENTE SOSPESO L’assessore Esposito ha chiesto ad Atac di «ripensarci», perché a suo dire la sospensione sarebbe «eccessiva» ma anche perché in questo clima «servirebbe un gesto di pacificazione». Una linea condivisa dal Pd, con il capogruppo Panecaldo, ma da cui il sindaco Marino sembra smarcarsi: l’autista, per il chirurgo dem, «se fa bene fa bene, se fa male viene giudicato per quello che fa. Io non mi occupo dell'amministrazione delle aziende. In questa città purtroppo in passato è accaduto che quando qualcuno deve essere punito o licenziato arrivi la telefonata del politico che dice “No, ha fatto la campagna elettorale”. A me non frega niente se ha fatto la campagna elettorale di uno di destra o di sinistra». Anche l’azienda - che ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del conducente, accusato di avere filmato e pubblicato le conversazioni con due ispettori e per questo sospeso «in via cautelare» - fa capire che non ci saranno trattamenti speciali. DOPPIA RIUNIONE Mentre in piazza protestavano gli autisti, dentro a Palazzo Senatorio si teneva un vertice di maggioranza sul futuro dell’azienda. Una riunione a cui farà seguito il faccia a faccia di oggi tra il sindaco e i sindacati confederali, che hanno firmato il piano che cambia il contratto decentrato dei dipendenti. È in questa occasione che Marino dovrebbe illustrare la road map per l’ingresso di un «partner industriale» nella municipalizzata per evitarne il crac. Resta poi il nodo del bilancio in rosso presentato dall’azienda. Il direttore generale Francesco Micheli l’ha messa giù meno drammatica del sindaco: «L’Atac è molto meno malandata di quanto si pensi, andiamo verso il pareggio l'anno prossimo». Secondo la road map del Campidoglio ora dovrà essere firmato il contratto di servizio, poi il cda, «sfiduciato» da Marino, dovrà approvare il bilancio. Dopodiché si potrà partire con la ricapitalizzazione: 200 milioni di euro, 40 dei quali sono stati accantonati nell’assestamento di bilancio. Il resto dovrebbero arrivare attraverso il conferimento di mezzi (i treni): procedura che richiede i tempi tecnici della perizia (90 giorni) ma soprattutto il via libera del Governo. La procedura rimane straordinaria, in quanto Atac per la terza volta chiude il bilancio in rosso. C’è poi un secondo punto su cui sembra esserci una distanza tra Marino e Micheli. Il sindaco nella conferenza stampa della settimana scorsa ha spiegato che avrebbe cacciato i dirigenti incapaci, Micheli ha fatto un altro ragionamento, più pragmatico: «Stiamo già riducendo i manager da 54 a 50: bisogna seguire la legge, non c'è nessuna opera di killeraggio, ripariamo la struttura organizzativa a settembre come succede in tutte le aziende».
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