VASTO Vogliono che il Frecciabianca fermi anche alla stazione di Vasto-San Salvo e per ottenere il risultato tentano di raggiungere un accordo con Trenitalia, alla stregua di quanto già fatto a Giulianova, dove 50 imprenditori della costa teramana hanno siglato un’intesa che prevede una loro compartecipazione economica. Si stanno muovendo gli operatori turistici locali: una trentina di loro ha già aderito alla iniziativa promossa dall’ingegner Luciano De Nardellis, presidente della Dmc, l’agenzia fondata a Vasto agli inizi del 2013 per promuovere il turismo. È stato proprio De Nardellis a chiamarli a raccolta nei giorni scorsi, per una riunione che si è svolta all’interno del parco acquatico Aqualand dell’Incoronata e che ha visto la partecipazione di Camillo D’Alessandro, sottosegretario alla giunta regionale con delega ai trasporti. Oltre ad albergatori, ristoratori ed imprenditori turistici, c’erano anche alcuni esponenti del Pd, amministratori locali, tra cui il vicesindaco Vincenzo Sputore, il presidente del consiglio comunale di Vasto Giuseppe Forte, il suo omologo di San Salvo, Eugenio Spadano, il direttore della Confesercenti, Simone Lembo e i rappresentanti del Consorzio Golfo d’oro. Insomma, finalmente gli operatori hanno capito che devono fare la loro parte per evitare che il Frecciabianca fermi solo a Pescara e a Giulianova, snobbando completamente lo scalo ferroviario vastese, con tutto quel che ne consegue a livello d’immagine e di ripercussioni sull’economia turistica. Ovviamente un ruolo importante deve essere giocato dalla Regione che agli operatori locali ha promesso il proprio intervento. Resta da vedere ora se si riuscirà a trovare un accordo per questa stagione estiva (siamo ormai alla fine di luglio) o se slitterà tutto al prossimo anno. Il ripristino della fermata del treno a lunga percorrenza era stato annunciato come imminente a giugno dal segretario cittadino del Pd, Antonio Del Casale, il quale, evidentemente, aveva avuto precise garanzie dalla Regione. Dichiarazioni che fecero rientrare la protesta e tirare un sospiro di sollievo agli operatori, ma che di fronte all’ennesima aspettativa delusa, hanno innescato una nuova polemica. Resta da vedere ora se l’iniziativa degli operatori, in tandem con la Regione, sortirà l’effetto sperato.