L’INCHIESTA Sono 14 gli avvisi di garanzia stati notificati ieri a personaggi piuttosto in vista della politica e dell’imprenditoria pescarese nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione della City: la mega struttura sulla Tiburtina che dovrebbe ospitare tutti gli uffici della Regione Abruzzo. I sostituti Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio, li hanno inviati con un decreto di ispezione dei luoghi e cioè del cantiere in corso. Diciamo subito che la vicenda, dal punto di vista politico, è targata centro-destra: nata e maturata sotto la presidenza regionale di Gianni Chiodi e sotto quella comunale di Albore Mascia, con l’attuale capogruppo di Forza Italia in Comune Marcello Antonelli assessore all’urbanistica. Per dieci indagati il reato ipotizzato è abuso d’ufficio: sono l’ex sindaco Luigi Albore Mascia, Marcello Antonelli, che avrebbero «proposto fattivamente l’adozione della deliberazione di giunta n. 271 del 29 marzo del 2013», approvata poi il 12 luglio, sulla base della relazione tecnica della dirigente Emilia Fino, indagata insieme al collega Gaetano Silverii, al tecnico istruttore Enrico Iacomini e al responsabile del servizio, Lanfranco Chiaravoli. Sempre di abuso d’ufficio rispondono poi i componenti la commissione tecnica regionale, l’architetto Antonio Sorgi, gli ingegneri Pierluigi Caputi e Mario Pastore e l’avvocato Carla Mannetti, attualmente dirigente di punta anche nello staff di Luciano D’Alfonso. Una commissione «specificatamente delegata all’attuazione dell’istruttoria per l’individuazione dell’immobile ove allocare la sede della regione a Pescara » e che, «nonostante la certa individuazione dell’assenza del requisito di conformità urbanistica dell’area di edificazione proposta dalla società Iniziative immobiliari abruzzesi, in data 19 febbraio 2013 sospendeva l’iter procedimentale selettivo al solo fine di consentire al soggetto privato di avanzare istanza di variazione della destinazione urbanistica».
IL FULCRO Ed è questo il fulcro dell’inchiesta: la variazione di destinazione d’uso di quella zona compresa dall’Enac nel cono di pericolosità aeroportuale. Gli altri quattro indagati, per reati edilizi, sono l’imprenditore Marco Sciarra, in qualità di amministratore unico della Iniziative immobiliari abruzzesi; il titolare della Imar Costruzioni, Giovanni Pagliarone, il direttore dei lavori per le opere strutturali, l’ingegnere Carlo Galimberti, e il direttore dei lavori architettonici, l’architetto Mario D’Urbano. Quelli, in sostanza, che avevano realizzato la struttura della City. Secondo questo primo passaggio formale dell’inchiesta il Comune di Pescara, tra politici, dirigenti e tecnici, adottando gli atti finiti nelmirino della magistratura, avrebbero favorito la società di Sciarra, permettendole di superare l’ostacolo della variazione di destinazione d’uso e di poter definire il contratto con la Regione: un milione e 700 mila euro l’anno di fitto per tre anni con l’opzione di acquisto, per un totale di 42 milioni di euro. Iter ripreso, sia pure tra mille cautele, dall’attuale governatore Luciano D’Alfonso.la tratta fermi alle stazioni dovrebbero pur avere qualche informazione».