LANCIANO «La Sangritana è stata svenduta e abbandonata». È il giudizio della Cisas Fisast Trasporti a sei mesi dalla fusione che ha portato alla nascita di Tua, la società unica di trasporto abruzzese. Venerdì ci sarà lo sciopero regionale dei trasporti proclamato da Cgil e Ugl, ma la segreteria regionale di Cisast prende distanza da queste azioni di lotta. «Non è il momento adatto per proclamare uno sciopero che, soprattutto, arreca danno alla collettività», sostengono il segretario regionale Remo Stella e il vice Adele Di Campli, «la paventata privatizzazione è alle porte, ma lo era già nel disegno originario e ci sorprende che solo ora se ne accorgano quelle stesse sigle sindacali che hanno applaudito alla fusione per incorporazione. Operazione che di fatto, non solo ha danneggiato Fas e Gtm a favore dell'incorporante Arpa, ma che ora sta determinando tutta una serie di problematiche, di non facile soluzione, per esempio la seconda contrattazione, che rallentano il processo stesso e l'effettivo funzionamento dell’azienda unica». «È pur vero», continuano i due esponenti della Cisas Fisast, «che il management di Tua è fortemente in difficoltà nell’organizzare funzionalmente le tre ex aziende di trasporto regionale. Evidenziamo il totale abbandono del ramo ferro di Lanciano, ex Ferrovia Adriatico Sangritana, che, dopo essere stata svenduta anche dalla politica locale, in questi mesi è stata lasciata senza una guida necessaria per gestire il complesso quadro normativo del settore ferroviario. Nelle segrete stanze di Tua, contrariamente a quanto dichiarato dagli esponenti della politica regionale, si discute di esuberi e tagli economici al personale. Nella sola ex Fas mancano all’appello 30 persone delle attuali 340. Che fine hanno fatto?». Nell’organigramma funzionale della ex Fas sarebbe stato, invece, previsto un incarico di consulenza per l’ex presidente Pasquale Di Nardo, come responsabile del sistema di sicurezza dei treni che circolano sulle reti Rfi. «Incarico prima svolto dal direttore generale senza costi aggiuntivi», sottolinea il sindacato. «La Cisas combatterà con ogni mezzo affinché siano preservati i posti di lavoro», concludono Stella e Di Campli, «e affinché il territorio non debba pagare la mancanza di servizi paventata dai tagli lineari che Tua ha intenzione di attuare, tutta protesa a far quadrare i conti del debito accumulato da Arpa a danno, non solo delle altre aziende, ma della collettività tutta».