PESCARA Il mercatino dei senegalesi, da vent’anni posizionato davanti alla stazione centrale, verrà cancellato. Il sindaco Marco Alessandrini ha firmato un’ordinanza per liberare completamente quell’area, definita un insediamento abusivo in pessimo stato e privo delle più elementari misure di sicurezza. E ora si attende il blitz delle forze dell’ordine per far rispettare il provvedimento. Non si sa, al momento, dove finiranno i senegalesi. Ma le Ferrovie rivogliono quell’area a ridosso della massicciata per costruire una rampa carrabile di discesa delle banchine della stazione, obbligatoria per l’evacuazione dei viaggiatori in caso di emergenza. Lo sfratto ai senegalesi era da tempo nell’aria, ma solo ora si è deciso di avviare lo sgombero dell’insediamento che, tra l’altro, è stato già spostato nel 2004. Prima si trovava perpendicolare all’ingresso della stazione. Il primo rapporto sulle pessime condizioni del mercatino risale addirittura a cinque anni fa, ossia al 2 luglio del 2010, quando vennero annotate, durante un sopralluogo della polizia ferroviaria, diverse violazioni. Innanzitutto, il mancato assenso all’utilizzo dell’area da parte di Rete ferroviaria italiana spa; poi, le attrezzature rudimentali trovate in pessimo stato manutentivo; la mancata pulizia; la presenza di extracomunitari senza fissa dimora. Da allora non è stato fatto nulla per mandare via il mercato. Nel settembre dell’anno scorso, ci fu un altro sopralluogo, stavolta della polizia municipale, che sottopose a sequestro, previa rimozione, di alcune auto sprovviste di assicurazione obbligatoria e utilizzate come deposito per la merce da parte degli extracomunitari. L’11 luglio scorso, polizia e polfer sono tornati sul posto e hanno rilevato una situazione drammatica e pericolosa. Ecco cosa è emerso. «L’area», si legge, «è satura di numerose vetture destinate a magazzino di merce, tutte addossate alla massicciata, rappresentando, quindi, un pericolo per potenziali focolai di incendi che possono propagarsi ai binari». «L’area», prosegue la nota, «è satura di numerose bancarelle poste in sede fissa, tutte dotate di energia elettrica e tutte collegate tra loro con allacci di fortuna che non rispettano alcuna regola in materia di sicurezza degli impianti elettrici con costante pericolo». E ancora: «Nell’area insiste una struttura prefabbricata adibita ad abitazione, con tanto di antenna parabolica installata. All’interno, vengono cucinate vivande utilizzando bombole di gas senza alcun rispetto delle minime regole di sicurezza». Da qui il provvedimento del sindaco che ordina «l’immediato allontanamento di tutti i soggetti e la contestuale bonifica del sito».