PESCARA Si annuncia una giornata di gravi disagi per l'utenza del trasporto pubblico locale a causa dello sciopero proclamato dai sindacati: il personale aderente alla Filt-Cgil e alla Ugl si asterrà dal lavoro per l'intera giornata, le altre sigle hanno invece proclamato lo sciopero di quattro ore. Come previsto dalla legge, saranno garantite solo le corse dei pendolari comprese nelle fasce orarie del mattino e fra le 13 e le 16,30. Molte corse delle linee urbane ed extraurbane potrebbero tuttavia essere soppresse a causa dell'astensione dal lavoro del personale viaggiante e di quello a terra. E’ il secondo sciopero in due mesi contro la politica regionale sui trasporti proclamato dai sindacati di categoria dopo quello del 29 luglio scorso.
Nel mirino non c'è solo la neonata società unica (Tua) nata dalla fusione di Gtm, Arpa e Sangritana, come ha spiegato ieri il segretario regionale della Filt-Cgil, Franco Rolandi: «I punti sono tanti, a partire dalla riduzione delle risorse per dieci milioni di euro prevista nel bilancio 2015 della Regione. Il sottosegretario Camillo D'Alessandro ha promesso di ridurre di cinque milioni questo taglio, ma non si è visto ancora nulla. E in ogni caso gli effetti sull'utenza e la stessa società Tua sarebbero disastrosi».
«ASSUNZIONI CLIENTELARI»
Poi i sindacati attaccano l'assunzione di quindici unità con contratti interinali, fuori da accordi e contratti collettivi: «Operazione arrivata al fotofinish -incalza Rolandi-, attraverso assunzioni clientelari, senza concorso e in violazione di tutte le regole». Tra le altre questioni al centro dello sciopero c'è anche la conferma di tutti i dirigenti delle vecchie società, ritenuti i protagonisti delle «disastrose gestioni del passato» e la mancata attuazione del biglietto unico regionale.
Secca la risposta di D’Alessando: «Invece di scioperare dovrebbero applaudirci. Abbiamo messo in campo la più grande riforma della storia della Regione con Tua, abbiamo salvato il posto di lavoro a 1600 persone e avremo una forza capace di affrontare e vincere le gare che dal 2019 diventeranno la regola. Siamo noi che difendiamo i lavoratori, essere di sinistra significa innanzitutto salvare il posto di lavoro e garantire il diritto al futuro».