TERAMO «Chi ha realizzato il piano industriale della Tua ha mai preso l'autobus?» si chiede Luigi Scaccialepre della Filt Cgil regionale durante l'incontro sull'azienda unica dei trasporti abruzzesi organizzato ieri in città da Filt-Cgil e Ugl trasporti. L'elenco delle criticità portate alla luce dai sindacati è lungo: subconcessione a privati del trasporto urbano in otto comuni montani (Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Rocca Santa Maria, Fano, Pietracamela, Torricella, Montorio); tagli di 130mila chilometri su linee anche molto frequentate, un esempio la Mosciano-Giulianova (e con il paradosso della città di Atri che perde 32 corse verso Pescara mantenendo solo il trasporto scolastico); sedi abbandonate come quella di Teramo dove i cancelli rimangono aperti e i furti già perpetrati sono numerosi; autobus fermi perché mancano i pezzi per ripararli con problemi derivanti anche per il trasporto imminente degli studenti a settembre; biglietto unico che non è mai stato applicato e forte evasione nell'acquisto dei biglietti, fenomeno che in Val Vibrata ha raggiunto anche il 50%. «Noi non abbiamo ricette ma proposte che ci vengono dall'esperienza maturata sul campo come autisti e dalla conoscenza delle esigenze dei passeggeri», spiegano. E aggiungono: «Da 15 anni sosteniamo la necessità di riorganizzare il trasporto regionale e di creare un'azienda unica ma non con questa confusione. Se necessario di scioperi ne faremo altri dieci, spiegando il perché agli abruzzesi». I sindacati puntano il dito contro la politica e si fa ancora più pesante in questo contesto l'assenza dell'assessore Dino Pepe e dei consiglieri regionali invitati all'incontro. «Hanno fatto la loro scelta, è più facile stare dalla parte del governatore piuttosto che con i lavoratori» commentano con una stilettata. All'iniziativa invece hanno partecipato il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino e i sindaci di Penna Sant'Andrea, Cortino e il vicesindaco di Atri e tutti gli amministratori hanno espresso con motivazioni diverse i propri dubbi sulla questione della subconcessione ai privati, chi per questione di sicurezza pubblica, chi per ragione di giustizia sociale. Un suggerimento al riguardo è arrivato dal presidente Di Sabatino: «La legge Delrio lascia alle Province la competenza della pianificazione del trasporto provinciale in ambito privato e visto che si parla di subconcessioni forse prima le quattro Province dovrebbero sedersi a un tavolo e discuterne». E al termine del suo intervento, prima della chiusura del dibattito affidata al segretario regionale Filt-Cgil Franco Rolandi, Di Sabatino ha auspicato una discussione serena fra tutte le parti nella convinzione che un piano calato dall'alto e non condiviso sia destinato a fallire.