IPOTESI BLITZ. L'AQUILA Di ritorno dal meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, dove è atteso per una tavola rotonda alle 13, una sosta all' Aquila, per un paio d'ore di lavoro insieme a un rappresentante del Governo, forse Graziano Delrio. È questa l'ipotesi a cui si sta lavorando per cercare di portare a casa, dopo sei tentativi infruttuosi, il blitz del premier nel Capoluogo. La data di domani é considerata ancora quella buona, ma le incognite non mancano. Aieri sera la prima storica visita del presidente del Consiglio nella città colpita dal terremoto non era ancora confermata. «Noi eravamo a conoscenza semplicemente dell'arrivo di un esponente del Governo per fare il punto della situazione sulla ricostruzione, ma sappiamo che è in piedi anche la possibilità che arrivi il premier. Speriamo, sarebbe una bella cosa» sussurra una fonte istituzionale. Ovviamente nessuno si sbilancia più di tanto, visti i precedenti infruttuosi. L'agenda di Renzi è fitta di impegni e solo una sua precisa volontà, anche all'ultimo momento, potrebbe modificarla. Dunque si lavora a un blitz nel pomeriggio di domani, dopo Rimini. Oppure, chissà, sulla strada dell'andata. Sul tavolo ci sono questioni importanti che in ogni caso verranno affrontate con un esponente governativo: i tanti cambiamenti sanciti all'interno della legge che ha convertito il decreto enti territoriali; i duecento milioni per il tredicesimo elenco della ricostruzione pesante; e poi, soprattutto, la vicenda della restituzione delle tasse chiesta dall'Europa alle imprese che non hanno dimostrato un collegamento congruo tra aiuti ricevuti e danni subiti. Vertenza durissima su cui solo l'intervento del Governo,ai massimi livelli, potrebbe incidere. Ultimo, ma non certo per importanza, il fattore politico. La presenza di Renzi, più volte annunciata e rinviata, sanerebbe anche i mal di pancia di un'area del Pd che fin dall' insediamento del premier aveva reclamato il suo impegno in tema di ricostruzione.