PESCARA Il rimpastino si farà. Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso sta lavorando in questi giorni per riportare serenità e soprattutto ordine nella maggioranza dopo la caotica chiusura dell’ultimo Consiglio regionale prima della pausa ferragostana. Il piano A del governatore prevede lo spostamento dell’assessore regionale all’Ambiente Mario Mazzocca nello staff del presidente come sottosegretario al posto di Camillo D’Alessandro che tornerebbe ad occuparsi a tempo pieno di Consiglio regionale come capogruppo del Pd al posto del giovane Sandro Mariani. Il posto di Mazzocca andrebbe al sulmonese Andrea Gerosolimo (Abruzzo Civico) sanando quello che il movimento coordinato da Giulio Borrelli considera un «diritto negato» alla seconda forza della coalizione. Il piano A però è destinato con molta probabilità a lasciare il passo a un piano B che appare più realistico. Innanzitutto perché il sottosegretario D’Alessandro, ormai alla terza legislatura, non sembra desideroso di tornare al vecchio ruolo di capogruppo in un consiglio a scartamento ridotto (31 seggi contro i 40-45 del vecchio dopo la riforma dello statuto e della legge elettorale), dove ogni mal di pancia all’interno della coalizione rischia di mettere in difficoltà la maggioranza, come il capogruppo del Pd Mariani ha potuto constatare sulla sua pelle con l’imprevisto aventino deciso da Abruzzo Civico e dal consigliere Pd Luciano Monticelli nell’ultima seduta all’Emiciclo. Il piano B prevede lo spostamento di Mazzocca dall’assessorato alla presidenza della commissione Sanità dove oggi siede il compagno di partito di Gerosolimo, Mario Olivieri che assumerebbe il ruolo di capogruppo di Abruzzo Civico. Gerosolimo andrebbe a ricoprire l’incarico di assessore all’Ambiente come previsto anche dal piano A. Questo assetto risolverebbe alcune questioni lasciate aperte dalla prima ipotesi di rimpasto. L’incarico di sottosegretario è un ruolo fiduciario che avrebbe messo prima o poi in difficoltà Mazzocca, esponente di Sel, un partito che, non va dimenticato, è all’opposizione in Parlamento. Meglio allora, si ragiona a Palazzo Silone, che all’attuale assessore all’Ambiente si affidi il ruolo di presidente della commissione Sanità. Oggi questa poltrona conta poco perché la sanità è commissariata e il consiglio non tocca palla sui provvedimenti decisi dalla struttura commissariale e dal tavolo ministeriale. In autunno però l’’Abruzzo uscirà dal piano di rientro e il Consiglio tornerà ad occuparsi con pieni poteri di sanità. In questo caso il ruolo del presidente di commissione tornerebbe ad essere centrale. Non va poi trascurato il fatto che offrire ad Abruzzo Civico la poltrona di assessore all’Ambiente scambiandola con quella di presidente della commissione Sanità semplificherebbe di molto, in previsione dell’uscita dal commissariamento, i rapporti all’interno della maggioranza. Abruzzo Civico è sulla stessa linea di D’Alfonso per tutto ciò che riguarda l’ambiente, ma è fortemente critico rispetto alla politica sanitaria e in particolare al piano di riordino della rete ospedaliera e alla chiusura dei punti nascita. Il rimpasto, nelle intenzioni di D’Alfonso, dovrebbe avvenire in tempi brevissimi, prima della seduta del Consiglio regionale che il presidente Giuseppe Di Pangrazio ha intenzione di convocare per il 1° settembre. Per la maggioranza non è più tempo di traccheggiare. D’Alfonso ha la necessità di trovare in aula un clima collaborativo e consiglieri presenti e motivati. Altrimenti la “Regione facile e veloce” lanciata dal governatore in campagna elettorale rischia di diventare un pantano ingestibile e pieno di trappole.