L'AQUILA Quello di oggi sarà un incontro decisivo, tra il presidente Luciano D'Alfonso e i tre dissidenti della sua maggioranza (Monticelli, Gerosolimo e Olivieri). L’incontro in cui D’Alfonso darà il via libera all’ingresso in giunta di Andrea Gerosolimo. Assessore al Turismo e altre deleghe, con Mario Mazzocca sottosegretario e Camillo D’Alessandro in uscita dall’esecutivo, o forse con un altro incarico. Certo, non tutti i punti di dissenso sono stati chiariti. E per questo Gerosolimo tentenna ancora sul suo ingresso in giunta. Anche il faccia a faccia ieri tra il Pd Luciano Monticelli e il suo segretario regionale Marco Rapino, seppur in un clima sereno, non è servito a risolvere tutte le questioni sul tavolo. Sulla sanità, in particolare, «dove andremo avanti -avverte Monticelli- perché siano valorizzati alcuni presidi ospedalieri e salvati almeno due punti nascita».
CI PENSA IL PRESIDENTE Rapino dal canto suo è convinto che «il presidente saprà dettare l'agenda delle cose da fare e trovare la via d'uscita. Le diverse posizioni vanno ascoltate e non bisogna instaurare conflitti permanenti ». Dunque la prima garanzia per i dissidenti dovrebbe essere quella della salvaguardia dei punti nascita di Sulmona e Atri: lo scoglio più difficile da superare anche a seguito dell'assemblea dei segretari Pd che ha approvato il piano strategico dell'assessore Paolucci. Sul tavolo anche la questione dei finanziamenti alla cultura. Gerosolimo: «Non saranno votati provvedimenti spot. La questione dell'Isa deve essere inquadrata in un discorso complessivo sulla cultura. E va trovata una soluzione per le crisi delle partecipate della Regione, come fatto con Abruzzo Engineering». Insomma quando si tornerà in consiglio, verosimilmente il 9 settembre, ci sarà sì e no lo spazio per discutere della legge sul personale delle Province, su cui, d'altronde, sono d'accordo anche le minoranze. Ma niente più, fin quando tutti i tasselli non saranno messi al loro posto. Uno di questi è quello dell'assessorato ad Abruzzo civico, che oggi sarà però superato. A meno sorprese. Certo è che i tre vogliono continuare a procedere uniti, e Monticelli potrebbe anche fare il salto dal Pd ad Abruzzo civico.
I SASSOLINI DELL’ASSESSORE «Il tema dell’assessorato c'è e va data una risposta positiva», conferma l'assessore Silvio Paolucci, facendo un salto nel suo passato da segretario Pd: «Oltre a questo tema politico, c'è però poi quello dei rapporti interni al Pd: un grande partito come il nostro può prevedere delle differenze, ma poi si deve parlare ad una sola voce. Nonsi può concedere il diritto di tribuna ai singoli, né il diritto di veto: sarebbe un grave precedente. Epoi -continua nell'analisi politica- c'è da aprire un dialogo vero con Ncd, specie sul tema della sanità che loro rappresentano a livello governativo e che l'Abruzzo ha affrontato seguendo proprio le indicazioni del ministro Lorenzin. Un percorso positivo che ci sta portando fuori dal commissariamento». Qualche sassolino, Paolucci, se lo toglie anche sulla questione delle partecipate e della cultura: «E' un'ipocrisia continuare a fare leggi consiliari che aumentano le spese facoltative e che sarebbero bocciate dai revisori se fossero fatte dalla giunta. Abbiamo un buco di 538 milioni di euro certificato. Sulla cultura, poi, mi piacerebbe affrontare la discussione su una legge quadro, ma finora ho visto solo emendamenti e provvedimenti omnibus».