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Data: 26/08/2015
Testata giornalistica: La Repubblica
Renzi all'Aquila, tensione e contestazioni. "Su ricostruzione non faccio annunci show". Proteste nel capoluogo abruzzese poco prima dell'arrivo del premier, costretto a saltare una tappa della visita. (Guarda il video)

Il governo: "Non era prevista". Scontri anche vicino alla sede della seconda tappa. Poi l'intervento al Gran Sasso Science Institute: "I soldi ci sono, da qui a un anno tornerò per verificare i cantieri"

L'AQUILA - La prima volta all'Aquila di Matteo Renzi inizia tra proteste e tafferugli che costringono il premier a saltare la prima tappa della visita, quella in municipio. Lo ha riferito il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci. L'appuntamento era alla nuova sede del Comune e anche se il governo ha precisato che il programma prevedeva la sola visita al Gran Sasso Science Institute, il sindaco Cialente è rimasto deluso: "Mi dispiace che non si sia fatto l'incontro con Renzi in municipio - ha detto Massimo Cialente - . Mi dispiace soprattutto perché tra i manifestanti ci sono pochissimi aquilani, mentre quasi tutti vengono da altre zone dell'abruzzo, per altri problemi".

"Calorosa solidarietà" nei confronti delle forze dell'ordine è stata poi espressa da Renzi. In particolare a una poliziotta che ha riportato la frattura del setto nasale. "Esprimere il proprio dissenso - ha osservato il capo del governo - è legittimo, ma noi siamo venuti all'Aquila per un incontro istituzionale alla cui base c'erano tutta una serie di problematiche connesse alla ricostruzione della città devastata dal sisma del 6 aprile 2009. Mi è parso di capire che a fomentare il disordine non siano stati tanto gli aquilani quanto piuttosto manifestanti venuti da fuori, tra cui diversi componenti del comitato 'Ombrina mare' e anche qualche gratuito facinoroso".
Renzi all'Aquila: lanci di uova, la polizia respinge i manifestanti
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Renzi a L'Aquila: contestazioni e scontri con la polizia
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Il premier è arrivato all'Aquila, direttamente al Gran Sasso Science Institute. Presente il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Scontri anche vicino alla sede della seconda tappa. All'ingresso della sala, interpellato dai cronisti che gli chiedevano un commento sui manifestanti, Renzi ha glissato, limitandosi a dire: "Ora parliamo di tutto".

Il premier, che stamani è intervenuto al Meeting di Cl a Rimini e poi ha parlato a Pesaro, arriva per la prima volta in questa veste nel capoluogo abruzzese colpito dal sisma del 6 aprile 2009.

Renzi ha iniziato il suo intervento, precisando che la scelta di posticipare fino ad ora la visita nella città devastata dal terremoto è stata dovuta all'attesa di conoscere bene la situazione. "Mi ero detto 'non metto piede a L'Aquila finché non è chiaro lo scenario. Talvolta in passato si è dato l'impressione di far prevalere l'aspetto scenografico sulla risoluzione dei problemi. Io sono appassionato di comunicazione ma continuare a fare visite a L'Aquila senza aver chiaro il quadro sarebbe stato discutibile. Abbiamo atteso la delibera Cipe di agosto, la conversione del decreto 78/2015 e ora possiamo mettere le carte in tavola". Poi ha aggiunto: "Questo territorio, ma più in generale il Mezzogiorno e tutta l'Italia, ha tutte le possibilità per ospitare centri di eccellenza".

Verifica tra un anno. Analizzando la situazione attuale e guardando a quanto ancora c'è da fare, dato che i "soldi ci sono", il presidente del Consiglio ha fissato un appuntamento per il prossimo anno, rimarcando di essere contrario "agli annunci choc, agli annunci show, alle comparsate". "Ridiamoci appuntamento da qui a meno di un anno, per andare a vedere i cantieri. La priorità - ha aggiunto - è il centro storico de L'Aquila". Un monitoraggio accurato sui cantieri post-terremoto: "Da qui un anno, periodo 2015-2016- spiega Renzi- immaginiamo un ulteriore passaggio per verificare la situazione dei cantieri. La questione è garantire, da qui alla primavera-estate 2016, un punto sistematico sui cantieri dando la massima apertura e trasparenza ai lavori sui cantieri che verranno aperti. Diamoci appuntamento- continua Renzi - da qui a un anno per andare a verificare i singoli cantieri con la priorità del centro storico e verificare passo dopo passo la situazione economica di questa provincia". Il premier spiega ancora: "Abbiamo la preoccupazione di far partire tanti cantieri e farli bene. È la mia proposta come atto dovuto della comunità italiana all'Aquila, non basta essere genericamente commossi quando accadono sciagure come quella del 2009, occorre avere la tenacia di seguire giorno dopo giorno".

Crisi economica. Poi la questione economica: "I segnali di ripresa ci sono, ancora non si traducono in una ripresa piena dei posti di lavoro, ma non si può pensare dalla sera alla mattina di ripartire", ha precisato il premier, che ha invitato a evitare il pessimismo: "Siamo bravi a fare i Tafazzi, a martellarci sempre dove fa più male", ma "a questo appello alla positività manca un pezzo di Mezzogiorno. Vengo oggi da una serie di iniziative", ha detto Renzi parlando degli incontri odierni e delle iniziative delle città visitate e "dico che questo tipo di percorso e i segnali di ripresa ci sono; ancora non si traducono in una ripresa corposa dei posti di lavoro, ne abbiamo persi oltre 900 mila non si può pensare con uno schiocco delle dita di far ripartire. Ma i segnali ci sono e vanno colti".

Patto con Regioni. "Da qui al 31 dicembre siamo pronti a firmare un patto, un contratto, dove tu mi dici cosa fai come Regione, io ti dico cosa facciamo come governo", ha proseguito il premier Matteo Renzi, al Gran Sasso Science Institute di L'Aquila, sulla questione Mezzogiorno. "Questo impegno reciproco - ha sottolineato - vale due anni, lo verifichiamo dopo un anno".

Lavorare insieme. Ricordando di essere il segretario del più grande partito d'Europa, Renzi ha invitato all'unità: "Ciascuno può avere le sue idee politiche, in questo momento non c'è da discutere, ma da lavorare per il bene dell'Italia", ha esortato.

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