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Pescara, 23/11/2024
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Data: 26/08/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alessandro: «Nessuno mi ha detto nulla Perchè dovrei lasciare il sottosegretariato?»

PESCARA «Cosa dovrei dichiarare? Vedrò D'Alfonso questa sera (ieri per chi legge; ndr) dopo la seduta di giunta regionale, e lì ci sarà probabilmente un chiarimento. Ma sino ad ora nessuno mi ha detto nulla circa la possibilità di dover lasciare il mio ruolo di sottosegretario per consentire l'ingresso di Abruzzo civico nell'esecutivo».
Camillo D'Alessandro, l'esponente teatino del Pd che il presidente ha sempre definito il suo «braccio destro», aspetta di conoscere il proprio destino prima di commentare le anticipazioni de Il Messaggero sull'imminente rimpasto in giunta. Ricorda soltanto di essere l'unico consigliere regionale giunto al terzo mandato, riservandosi di dire la sua solo a cose fatte se il complicato giro di valzer (Gerosolimo al posto di Mazzocca e quest'ultimo a rilevare D'Alessandro nel ruolo di sottosegretario, o una soluzione alternativa), dovesse davvero andare in porto.
Possibile che D'Alfonso non gliene abbia mai parlato: quando vi siete sentiti l'ultima volta?

«Con D'Alfonso ci sentiamo ogni giorno, anche oggi per risolvere una questione inerente i trasporti, ma non abbiamo mai discusso di aspetti politici che riguardano semmai i partiti e i capigruppo».
Ma se il presidente dovesse chiedere un sacrificio ad uno dei suoi per chiudere la partita con Abruzzo civico, a chi dovrebbe rivolgersi se non al suo braccio destro?
«Ripeto, su questo mi pronuncerò soltanto dopo avere avuto qualche certezza in più che oggi non ho, se non per le cose che leggo sui giornali. E poi ci sono tante variabili di cui si dovrebbe tenere conto».
Cioè?
«Mazzocca è espressione di Sel, un partito che ha una certa autonomia rispetto al Pd: accetterebbe di ricoprire un ruolo di così stretta collaborazione con il presidente? Non dimentichiamo che stiamo parlando di un partito che è all'opposizione in molti Comuni nelle giunte governate dal centrosinistra e che non ha accettato di fare accordi con noi neanche al governo?».
Quali sono le altre questioni politiche che potrebbero ostacolare i piani di D'Alfonso?
«In ottobre usciremo dal commissariamento e la commissione sanità avrà un peso molto diverso rispetto a quello attuale. Ma oggi a presiederla c'è un esponente di Abruzzo civico: è ipotizzabile che con due soli consiglieri eletti Ac, una lista civica, abbia un assessore e un presidente di commissione, per di più alla sanità?».
D'Alessandro non tradisce altre emozioni in attesa di sapere dalla viva voce di D'Alfonso con quale ruolo proseguirà la sua terza consiliatura in Regione, ma questa volta «obbedisco» non gli esce proprio dalla bocca. E ammesso gli venga davvero chiesto il sacrificio di tornare a fare il capogruppo all'Emiciclo, difficile che il Pd non metta sul piatto qualcosa di forte in grado di fare andare giù la pillola a D'Alessandro, come una candidatura alle prossime politiche. Magari con l'aspettativa non lontana di ricoprirlo in qualche Dicastero il ruolo di sottosegretario.

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