Sono scattati da ieri i rincari sui biglietti e abbonamenti mensili e annuali dell’Ama. Il salasso arriva dopo la delibera della giunta regionale n.658 dello scorso 4 agosto che ha stabilitoun aumento del 4,7 per cento per l’adeguamento delle tariffe del Tpl al tasso d’inflazione calcolato dall’Istat per il triennio 2012-2015. Sale di 10 centesimi il biglietto semplice che passa quindi da un euro a 1,10 euro per le corse comunali e da 1,60 a 1,70 per le extracomunali (le tratte fino ai Comuni di Fossa, Picenze, Ocre e Lucoli). L’aumento è invece di 20 centesimi per il biglietto giornaliero che arriva a 2,70 euro, mentre resta invariato il ticket orario. Il salasso tocca anche i prezzi degli abbonamenti: il nominativo mensile passa infatti da 26,90 euro a 28,20 per le corse comunali. Un rincaro solo di 10 centesimi invece sull’abbonamento mensile per la rete extracomunale che sale a 28,20. Restano invariati gli abbonamenti annuali per gli over 65 e per gli universitari, ma aumenta quello per gli studenti che passa da 193,30 euro a 202,40. Sale invece del 5 per cento anche l'abbonamento nominativo annuale che aumenta da 272 euro a 284,80.
IL SINDACATO «I rincari su biglietti e abbonamenti sarebbero accettabili solo se si aumentassero i servizi - afferma il segretario provinciale Filt Cgil Domenico Fontana -. Gli aumenti imposti dalla Regione stanno penalizzando le aree interne. Nelle altre zone d’Abruzzo, infatti, anche se ci sono gli aumenti sul biglietto unico, gli utenti hanno la possibilità di viaggiare con un solo ticket usando più vettori entro un’ora e mezza. Nella regione interna invece non è così». Il sindacato che lo scorso 7 agosto ha indetto uno sciopero anche contro la mancata attuazione del biglietto unico regionale e del tariffario intermodale a danno proprio dell’utenza delle aree montane, chiede che «l’Ama sia inserita all’interno della Tua», che oggi convoglia Arpa, Gtm e Sangritana. «Non sono rincari, ma un adeguamento alla determina dirigenziale applicativa della legge regionale che impone che vadano fatti aumenti in relazione all’aumento dell’inflazione, quindi del costo della vita», spiega il direttore dell’Ama, Angelo De Angelis (nella foto). «Dopo quasi 4 anni, si tratta del primo adeguamento - conclude -. Sommando gli aumenti di tutti i titoli di viaggio l’aumento medio è pari al 4,7 per cento,come indicato dalla legge».