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Pescara, 23/11/2024
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Data: 26/08/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Comune, approvato il bilancio ma la maggioranza si dissolve. Il sindaco Cialente, dopo l’ok, è pessimista «È il momento di tornare al voto»

Il bilancio c’è, ma ora forse mancherà la giunta per attuarlo. «È chiaro che ormai non c’è più una maggioranza e la mia amministrazione quasi sicuramente cadrà», ha commentato dopo il voto in consiglio comunale, il sindaco Massimo Cialente -. Campicchiare per stare seduti su una poltrona è vergognoso e da irresponsabili. Ritengo sia il momento di ridare la parola ai cittadini». Nonostante l’ostruzionismo dell’opposizione, che ha presentato oltre 300 emendamenti, e i ribelli della maggioranza, è stato approvato alle 6.30 del mattino il bilancio di previsione del comune dell’Aquila per una manovra complessiva di un miliardo e mezzo di euro. Il provvedimento ha ottenuto 17 voti a favore e due contrari: Di Cesare (Appello per L'Aquila che vogliamo) e Padovani (Socialisti Riformisti). L’OPPOSIZIONE La gran parte dell’opposizione non ha partecipato al voto. Il no del consigliere socialista, frutto di vecchie ruggini con il centrosinistra è costato, tuttavia la testa dell’assessore dello stesso partito, Giancarlo Vicini, che rimetterà la delega aprendo l’ennesima crisi in comune. Dunque, quella uscita dall’aula consiliare ieri all’alba non è più una coalizione. Fra i ribelli anche Rifondazione e Sel. A fine consiglio Cialente ha comunicato in aula la decisione di escludere dalla giunta l’assessore socialista, l’intenzione è quella di sostituirlo con un esponente dell' Api. Tuttavia il risiko degli assessori potrebbe non finire qui con lo spostamento di un altro paio di carri armati. Un altro momento di duro scontro durante la maratona notturna del consiglio c’è stato in occasione della discussione su un emendamento a firma di Rifondazione comunista, poi bocciato, che mirava a escludere l’area di Montecristo dal piano di rilancio turistico del Gran Sasso e per il quale hanno votato a favore tuttavia il consigliere di Sel GiustinoMasciocco e Pierluigi Mancini dell’Api, evidentemente non così entusiasta di vestire la casacca di assessore. I RIBELLI Un sì, quello dei ribelli, davvero mal digerito dal primo cittadino che sembra pronto a cacciare dalla giunta anche gli assessori di Sel e Rifondazione, Betty Leone e Fabio Pelini, mettendo le mani a un ennesimo rimpasto o, peggio, pronto a dire addio al municipio. Ieri mattina, dopo il rave del bilancio, il primo cittadino è rimasto a casa a riposare in vista dell’appuntamento con Matteo Renzi. Ironia della sorte ha voluto che il premier giungesse in città proprio nel “Black Tuesday” per il primo cittadino. Nei prossimi giorni sono in vista faccia a faccia con i partiti della coalizione. Tuttavia il problema non sembra politico, ma piuttosto legato alle posizione via via assunte dai singoli consiglieri di maggioranza che non coincidono con quelle degli assessori di riferimento. Ai fedelissimi assessori Betty Leone e Fabio Pelini fanno spesso da contraltare i comportamenti indipendenti e spesso critici dei due consiglieri di riferimento Masciocco e Perilli. Se ci fossero partiti, gerarchicamente intesi, i problemi sarebbero risolvibili per il sindaco, ma egli sa bene che in alcuni casi sono rimasti solo i simboli.

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