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Data: 27/08/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Crisi in Comune no, solo un equivoco Cialente non vuole andare a casa ma chiede chiarezza

Cialente non intende andare a casa neanche stavolta, nonostante lo sfogo apocalittico esternato subito dopo il voto sul bilancio. Anche in questo caso la crisi sarebbe stata provocata da un grande equivoco. L’unica certezza è che il consigliere Gianni Padovani è fuori dalla maggioranza e forse fuori dai socialisti, magari per seguire il treno di Gerosolimo. Anche l’assessore Giancarlo Vicini è out e sarà a breve rimpiazzato da un esponente dell’Api, forse il consigliere Pierluigi Mancini che «solo per errore aveva votato favorevolmente all’emendamento galeotto sulla esclusione degli impianti di Montecristo dal triennale opere pubbliche». A Mancini il sindaco ha chiesto di entrare in squadra, ma egli vuole rimettersi alla decisione del suo partito. Anche la posizione di Sel diventa meno pesante. Il consigliere Giustino Masciocco ha ribadito la sua fedeltà alla maggioranza e al programma di mandato. «Quante volte ho salvato la maggioranza con i miei emendamenti tecnici? - ricorda -. Nel caso di quello sul Gran sasso il mio voto favorevole si deve al fatto che l'intervento di Montecristo non aveva la copertura economica e non poteva essere inserito nel triennale del opere pubbliche».
RIFONDAZIONE La posizione più critica resta dunque quella di Enrico Perilli di Rifondazione. «Per stare in maggioranza occorrono i contenuti - ribadisce -. Troppo spesso sulle questioni ambientali, sulle quali non intendiamo transigere, ci ritroviamo a votare imbarazzanti provvedimenti». Ci sarà dunque a breve una riunione di maggioranza. Senza Rifondazione la coalizione avrebbe 16 componenti sindaco compreso. Vietato ammalarsi dunque. Dal canto proprio ora il sindaco invoca il programma di mandato. «Se fosse un contratto chi lo tradisce dovrebbe pagare i danni - dice -. Rifondazione aveva detto che si poteva ragionare per trasformare l’emendamento sul Gran Sasso in un ordine del giorno. Poi ci ha ripensato. Se Sel e Rifondazione dovessero decidere di uscire dalla coalizione sarebbero loro ad affossare l’esperienza ulivista, non io. Aspetto che mi dicano se vogliono stare in maggioranza oppure no. Sono io che chiedo chiarezza». Porto, entro l’anno l’appalto per aprire la diga foranea

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