SULMONA Nel giorno del «perdono» ci sta tutta la stretta di mano sull'uscio dell'Abbazia di Celestino, anche se l'invito al consigliere «ribelle», per la riunione che doveva decidere le sorti del suo territorio, era arrivato, con un po' di sgarbo istituzionale, solo qualche ora prima dell'incontro. Luciano D'Alfonso e Andrea Gerosolimo, il confronto decisivo sulla soluzione della crisi, d'altronde, non lo hanno ancora avuto: tant'è che quando il presidente, nel salone di rappresentanza dell'Abbazia Celestiniana di Sulmona, annuncia in pubblico l'ingresso del capogruppo di Abruzzo civico nella squadra di governo in qualità di assessore alle Aree interne, Gerosolimo è sorpreso e spiazzato. «Non c'è ancora nulla di formale e/o ufficiale - si affretta a dire l'assessore in pectore -. Insieme ai colleghi Olivieri e Monticelli ci stiamo ancora confrontando con il presidente su temi come cultura, lavoro, società partecipate e sanità. Per noi questi temi insieme al cambio di metodo sulla gestione della macchina regionale sono assolutamente prioritari e fondamentali. Pertanto andiamo avanti nel confronto con prudenza, lealtà e serietà». D'Alfonso, però, è fiducioso di uscirne, perché oltre alla poltrona da assessore, a Gerosolimo (e ai suoi amici dissidenti) offre un'apertura significativa sulle partecipate («tutte devono avere stessa dignità di Abruzzo engineering, stiamo già lavorando sul Crab, sul rovinoso pregresso del Ciapi e sulla bella potenza, con problemi di precariato, dell'Arit»), sulla cultura («va fatta una legge nuova dopo l'azzeramento neroniano seguito al caso De Fanis e plaudo al lavoro di consultazioni che si sta facendo») e persino sulla sanità («Sulmona avrà un centro specializzato traumatologico e sulla chiusura del punto nascita bisognerà prima risolvere le prescrizioni dell'Agenas»).
LA PARTITA E’ CHIUSA
Quanto basta per «chiudere in fretta la partita», sostiene D'Alfonso che, dal Pd, ottiene dopo giorni di consultazioni carta bianca: «Tutte le nostre postazioni devono essere a disposizione - annuncia il segretario Marco Rapino - Occorre una strategia che ci consenta di avere una maggioranza ampia su cui contare e che ci permetta di velocizzare il progetto di riforma della nostra regione». Anche se a lasciare la poltrona di assessore resta in pole position Mario Mazzocca che è in quota Sel e che potrebbe andare al posto di Camillo D'Alessandro a fare il sottosegretario. Non a caso tra le deleghe offerte a Gerosolimo, oltre alle Aree interne, ci sarebbero anche quelle della Cultura, del Turismo (che oggi segue D'Alessandro) e dell'Ambiente (di Mazzocca). «Abbiamo le commissioni e la giunta - continua D'Alfonso - e alla fine ogni consigliere avrà il suo ruolo da protagonista. Tutto è molto scorrevole», dice.
L’ATTACCO GRILLINO
«Un sistema becero che sembra, invece, prassi per chi gestisce la nostra Regione» secondo i 5 Stelle: «Sono inorridito da questo modo di fare politica - aggiunge Domenico Pettinari - questa nomina è l'ennesima riprova che mentre il M5S si adopera per un'opposizione volta alla tutela del cittadino tutte le altre forze politiche, maggioranza od opposizione che siano, giocano tra i banchi del consiglio con lo scopo di accumulare potere per curarsi il proprio orticello». Nessun commento ufficiale dal centrodestra che, forse, a questo gioco, si sta divertendo e in qualche modo, segretamente, ci sta partecipando.