MONTESILVANO Ai binari si accede salendo le scale. Al piano terra ci sono due vani in cemento costruiti per collocarvi gli ascensori; ma sono vuoti. Salire su un treno non è semplice per tutti a Montesilvano. Soprattutto per le persone con deficit motorio. Sono diverse le segnalazioni arrivate all’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo da parte di passeggeri che denunciano l’impossibilità di raggiungere i binari per spostarsi in altre zone d’Abruzzo o fuori regione. La difficoltà non riguarda soltanto chi è costretto a muoversi in carrozzina, ma anche persone anziane e donne in stato di gravidanza. O chi, semplicemente, si trova a dover fare i conti con difficoltà momentanee nella deambulazione. «Montesilvano, con i suoi 53mila 577 abitanti, ha superato Chieti diventando la quarta città d’Abruzzo e d’estate arriva a raddoppiare la popolazione. Insomma, è una città in continua crescita» osserva Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate. «La stazione ferroviaria, però, è ferma al Medioevo. Al di là del degrado, vi sono barriere che creano discriminazione e minano la sicurezza dei passeggeri, con o senza disabilità». Nessuna rampa per favorire l’accesso al piano superiore né un ascensore. L’impianto, in realtà, era previsto nel progetto, come dimostra la presenza di due vani, ma non è mai stato realizzato. «Paradossale è che sono stati costruiti due vani in cemento per collocare gli ascensori e arrivare ai binari, però gli ascensori non esistono» sottolinea. «In stazione, si assiste a situazioni di vera emergenza. Ci sono persone anziane che non riescono a salire da soli le scale, e le difficoltà investono anche chi riesce a camminare con facilità con le proprie gambe, come le mamme con il passeggino». Dito puntato contro «la carta dei servizi di Trenitalia. Vi si legge che tutti i clienti hanno eguali diritti. Dal 1° gennaio, sono operative le nuove disposizioni in stazione e sui treni emanate dall’Unione Europea per facilitare la mobilità di tutti coloro che hanno un deficit motorio: non solo le persone in carrozzina, ma anche bambini, anziani, malati e donne in avanzato stato di gravidanza». L’associazione annuncia la volontà di chiedere «un incontro con Rete ferroviaria italiana. Ma è importante che sindaco e giunta si attivino a loro volta per incontrare i rappresentanti di Rfi, perché è necessario dare a questa città una stazione confortevole, accessibile e sicura».