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Data: 29/08/2015
Testata giornalistica: Rassegna.it
Camusso al governo: «Non è cambiato verso». Il segretario Cgil alla Festa dell'Unità faccia a faccia con il ministro Poletti attacca sulla gestione dei dati sul lavoro: "Non ci si aspetterebbe mai che un organo ufficiale imbrogli sui numeri".

"Il governo prima di attaccare i lavoratori dovrebbe attaccare i nuclei di potere. Allora direi che è cambiato verso. E invece non è cambiato verso. Non è accaduto". Lo ha detto ieri sera, 27 agosto, nel corso del confronto con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti alla Festa de l’Unità a Milano, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.

Per il leader del primo sindacato italiano "bisogna cambiare il sistema burocratico del paese. Ma questo – ha spiegato - non lo si fa senza i lavoratori, ma investendo su di loro. E sottraendo la pubblica amministrazione a tutte le forme di clientelismo e corruzione che ci sono".

Camusso è poi andata all’attacco sulla gestione dei dati sull’andamento del mercato occupazionale da parte del governo: “Non ci si aspetterebbe mai che un organo ufficiale imbrogli sui dati”, ha detto commentando la correzione sui dati sull'occupazione del lavoro. “Credo che qualunque cittadino italiano si aspetti che il governo faccia i conti giusti, non i numeri sbagliati”. “Sono mesi che diciamo che si sta facendo propaganda sui numeri – ha aggiunto -, se vogliono utilizzare i numeri per confortare delle politiche che non danno risultati si fanno queste figure”.

Camusso ha aggiunto poi che “questo Paese ha bisogno di politiche attive del lavoro. Il primo dato, però - ha detto - è che l'intervento sugli ammortizzatori ha ridotto la copertura in particolare per i lavoratori stagionali e per quelli che sono alla vecchia indennità di disoccupazione a requisiti ridotti. Quindi, mi pare che ci sia molto da lavorare – ha concluso - per costruire un vero sistema che incroci le politiche di difesa dei lavoratori con quelle di ricollocazione”.

Ma il segretario Cgil, applaudito dalla platea al contrario del ministro Poletti, fischiato, ha affrontato anche gli aspetti più squisitamente politici: “C'è un grande bisogno di sinistra, in questo Paese – ha detto - di giustizia, di equità di condizioni positive. Penso che sia necessario, ad esempio, che la prossima legge di stabilità non sia la fotocopia della precedente, per cui continueremmo a rimanere dentro alla logica dell'austerità e a non determinare un cambiamento di passo del Paese”. Può essere il Pd a rappresentare questa forza di sinistra? “Questo lo decidono gli elettori”, ha risposto.

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