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Pescara, 23/11/2024
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Data: 01/09/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alfonso trova l’accordo con i dissidenti ma Pietrucci li gela: «Isa, altro che Buskers»

L'AQUILA Mentre grava la minaccia di Sel di andare al voto se non ci sarà la verifica richiesta, la mediazione tra Luciano D’Alfonso e i tre dissidenti continua a spron battuto e, ieri, il governatore ha incassato i primi due «sì» da Gerosolimo, Monticelli e Olivieri, e cioè l'accordo per una legge quadro sulla cultura e l'intervento sulle partecipate. «Resta il tema della sanità -spiega Gerosolimo- sul quale continuiamo il confronto». Nel frattempo, però, il clima in Regione resta incerto e non solo per l'aut aut di Sel e per la difficile scelta da compiere per trovare il posto in giunta a Gerosolimo, ma anche perché, fermo restando «che la cultura ha bisogno di una legge quadro dopo i provvedimenti neroniani del dopo De Fanis -ha detto D'Alfonso- quest'anno si opererà (in fatto di contributi alla cultura; ndr) in regime di ristrettezza dei fondi».
NON C’E’ TRIPPA Oltre il milione di euro messo ad inizio anno sul capitolo (che dieci anni fa ne contava oltre 20 di milioni), insomma, sarà difficile andare: così d'altronde la pensa anche l'assessore al Bilancio Silvio Paolucci, perché «la cultura rientra tra le spese facoltative e noi abbiamo un deficit di 538 milioni di euro da coprire». Non c'è trippa per gatti, insomma, ma la fame tra associazioni e istituzioni regionali è tanta e molti, da questa carestia, potrebbero non uscirne vivi. E' il caso dell'Istituzione sinfonica abruzzese, punto di partenza (o meglio d'arrivo) della crisi politica: i tre dissidenti vogliono discutere il pacchetto cultura tutto insieme e cioè solo dopo aver fatto un quadro completo della situazione, dall'altra però il promotore della legge per salvare l'Isa con un contributo di 800mila euro, Pierpaolo Pietrucci, insiste per chiudere tutto nel prossimo consiglio regionale del 15 settembre.
SFORZO «Dobbiamo fare uno sforzo quest'anno per dare un aiuto alle associazioni aquilane che aderiscono al Fus -spiega Pietrucci- perché dal prossimo anno quelle che hanno sede all'Aquila potranno usufruire della legge Barca che destina il 4% dei fondi per la ricostruzione allo sviluppo sociale, economico e produttivo. Si tratta di oltre 200 milioni di euro dai quali la cultura, con un'apposita clausola, potrà attingere per cofinanziare il Fus. Ci vuole un po' di buon senso, l'Isa non è il festival dei Buskers -aggiunge riferendosi al duro scontro avuto con Monticelli sull'argomento- ma un’istituzione prestigiosa che negli anni ha portato in Abruzzo 57 milioni di euro di finanziamenti statali». Dell'ipotesi che l'Isa debba mettersi in coda come tutti gli altri, Pietrucci, non ne vuole sentire neanche parlare: «Bisogna portare la legge sull'Isa, o emendamento che sia, subito in consiglio. Non c'è tempo per aspettare una legge quadro, che pure ci vorrebbero venti giorni a farla: il Comune ha salvato il mese di agosto con un contributo di 36mila euro. Ma non possiamo aspettare oltre, bisogna portarla e basta, altrimenti non c'è motivo di rimanere al governo della regione».
Un altro fronte, insomma, rischia di aprirsi nella già provata cortina della maggioranza di Luciano D'Alfonso, anche perché, di certo, con l'Isa ci saranno da salvare la Giostra di Sulmona, la Perdonanza, il Mastrogiurato, i Teatri dei Marsi...

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