L’AQUILA La visita di Renzi continua ad animare il dibattito politico. Il consigliere regionale Pd Pierpaolo Pietrucci, presidente della commissione Territorio, ambiente e infrastrutture, sottolinea che la presenza del premier «ha rappresentato un passaggio importante per il percorso di sviluppo della regione, a patto che si sappia dare seguito a quanto concordato. Se è vero che tra le debolezze che più affliggono l’Abruzzo c’è quella costituita dai campanilismi sfrenati, non può essere negato che il possibile cambiamento passa per l’apertura e l’avvicinamento fisico dei poli territoriali: L’Aquila, Teramo e Pescara-Chieti. Mentre Teramo è agevolmente raggiungibile dagli altri capoluoghi, risulta difettoso e scomodo il collegamento tra L’Aquila e Pescara, i due centri amministrativi della regione. La forte volontà tecnica e politica che si è affermata con la visita del premier di dare priorità e risorse per ridurne la distanza a meno di un’ora (dando così seguito a una risoluzione che ho presentato a febbraio e che il consiglio ha approvato) può rappresentare una svolta. Si arriverebbe a una regione i cui poli sono agevolmente collegati tra loro, con vantaggi e agevolazioni evidenti per l’economia e i servizi. Si potrebbe ragionare meglio sull’organizzazione della rete ospedaliera, con un’opera più libera e decisa nella suddivisione delle funzioni. Una volta che i tre poli saranno legati tra loro, diventerà più difficile per i profeti del campanilismo giustificare le duplicazioni. Lo stesso vale per gli scali. L’aeroporto di Pescara, appena inserito dal consiglio dei ministri tra quelli di rango nazionale, diventerebbe il riferimento naturale anche per gli abitanti delle aree interne, consolidando mercato, bacino di utenti e aumentando la possibilità di una crescita anche nei collegamenti internazionali. Stesso discorso per il porto di Ortona. L’Abruzzo può avviarsi nei fatti a diventare un sistema territoriale e avrà più possibilità di unirsi. Bisognerà lavorare anche sui collegamenti ferroviari».