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Pescara, 23/11/2024
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02/09/2015
Il Centro
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Abruzzo, 9mila posti in più ma crescono i disoccupati. Aumentano le persone in cerca di lavoro, segno di vitalità del mercato. Bene l’industria che si avvicina ai livelli pre-crisi, soffrono i servizi |
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PESCARA Segnali contraddittori ma sostanzialmente positivi arrivano dal dati Istat sul mercato del lavoro in Abruzzo nel secondo trimestre del 2015. Gli occupati sono 468 mila, novemila in più rispetto ai 459 mila dello stesso trimestre del 2014. Le persone in cerca di occupazione passano da 62 mila del secondo trimestre 2014 a 74 mila, 12 mila in più. Un incremento che spinge in alto il tasso di disoccupazione che sale al 13,6% contro l’11,9% dell’anno precedente. E si tratta sempre di un valore che ci pone nella terra di mezzo tra un sud che non riesce a scendere sotto il 20% (20,2%) e un centro Italia che tocca il 10%, mentre il nord viaggia a percentuali europee (7,9%). Come evidenzia l’analisi del professor Giuseppe Mauro (vedi il commento in basso), il dato va letto in maniera positiva, anche se siamo distanti dai numeri che precedono la crisi del 2008, perché indica un ritorno di fiducia nel mercato del lavoro, sia da parte di chi il lavoro lo cerca (i 12 mila in più che sono passati dalla categoria degli inattivi a quelli di chi attivamente si mette sul mercato) sia da parte delle imprese che hanno ricominciato ad assumere anche grazie alle misure di sostegno del Jobs act varato pochi mesi fa dal governo Renzi. Cresce infatti il tasso di occupazione dal 52,1% al 53,5%. Se si va ad analizzare i settori abbiamo 31 mila occupati in agricoltura, 153 mila nell’industria e 285 mila nei servizi. Il dato positivo sull’occupazione fa il paio con il crollo della cassa integrazione nel primo semestre di quest'anno registrato recentemente da una analisi della Cisl Abruzzo Molise. «Per la prima volta dopo tanti anni», ha fatto notare il sindacato la cassa integrazione «scende in tutte e tre le sue componenti: ordinaria, straordinaria e deroga». «Il dato più interessante», per la Cisl, «è la netta diminuzione delle ore di straordinaria, che da tempo rimanevano stabili a livelli molto elevati, rivelando tutta la debolezza di un sistema industriale devastato da continue e ricorrenti crisi strutturali. Il ricorso agli ammortizzatori in deroga è oramai molto limitato anche per effetto delle nuove regole introdotte dal Governo». «E’ prevedibile un'ulteriore discesa degli interventi in deroga anche nella seconda parte di quest'anno» ha dichiarato Maurizio Spina, segretario Cisl Abruzzo Molise. «Almeno, però, c'è un dato positivo: il Governo, dopo aver sbloccato recentemente i pagamenti relativi al 2014, fermi all'aprile dello scorso anno, ha finalmente trovato le risorse anche per saldare il primo semestre di quest'anno. Per migliaia di lavoratori abruzzesi, dopo mesi senza lavoro e senza reddito, questa è la prima notizia positiva». La caduta degli ammortizzatori sociali è dunque un altro indicatore di una ripresa economica della regione, confermata dal saldo positivo delle imprese che nel secondo trimestre di quest'anno, tra nuove iscrizioni e cessazioni, sono cresciute di quasi 900 unità.
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