PESCARA L'alleanza politica con Sel non è in discussione, fa sapere il segretario regionale del Pd, Marco Rapino, lasciando dunque intendere che la soluzione della crisi di maggioranza in atto alla Regione non può passare da un arrivederci e grazie all'unico alleato di sinistra della coalizione. Nello stesso tempo il segretario puntualizza: «Di fronte alle richieste sollevate da Abruzzo civico, abbiamo ritenuto opportuno seguire la strada della responsabilità attraverso il dialogo». Insomma, si discute ancora ma con un'altra precisazione: «Siamo convinti che il presidente D'Alfonso, a cui spetta la scelta, saprà trovare l'equilibrio migliore che ci consentirà di avere una solida maggioranza sulla quale contare». Come dire, noi ci sediamo al tavolo con tutti, affrontiamo le questioni di metodo e programmatiche poste dai tre consiglieri dissidenti (Gerosolimo, Olivieri e Monticelli) ma alla fine a decidere sul rimpasto in giunta, muovendo le pedine degli assessori, non saremo noi. C'è poi un generico richiamo alla responsabilità di tutti in un momento difficile: «Il Partito democratico ha dato prova di equilibrio per favorire una maggiore coesione tra gli alleati, mettendosi a disposizione da subito». E a Sel: «Abbiamo apprezzato le questioni poste, tra cui l'introduzione del reddito minimo garantito. Gli obiettivi, però, non vanno solo elencati ma devono essere anche centrati».
VICOLO CIECO Un invito all'azione («Basta con le parole»), di cui si fa portavoce anche il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Sandro Mariani: «Agosto è finito, siamo già a settembre e d'ora in poi servono solo fatti concreti. Mi riferisco a iniziative, proposte di legge e procedure amministrative, seguendo la buona regola del silenzio operoso ». L'impressione è che per uscire dal vicolo cieco in cui la crisi si è cacciata, si stia pensando di congelare, almeno temporaneamente, la questione dell'assessorato posta da Abruzzo civico. Lo stesso Gerosolimo ha ribadito che nel rapporto con D'Alfonso le questioni prioritarie da sanare sono altre e tutte attinenti l'azione di governo: sanità, cultura, partecipate, ambiente...Si agirà probabilmente col bisturi su questi punti, forse dopo avere stabilito una tregua armata in vista del consiglio regionale di metà settembre, per muovere successivamente le pedine del rimpasto.
CHI PAGA IL CONTO Sul campo restano però le conseguenze dello strappo: Abruzzo civico contro Sel, il sottosegretario Camillo D'Alessandro pronto a scucirsi il premio fedeltà dal petto se per fare quadrare gli equilibri di maggioranza D'Alfonso dovesse chiedere ancora una volta a lui di pagare il conto per tutti.