PESCARA Oggi potrebbe essere il giorno delle risposte per il caso dei liquami finiti in mare, ma con il divieto di balneazione rimasto un segreto per la città a causa di una decisione del sindaco Pd Marco Alessandrini. Alle 11 all’Aquila, Alessandrini sarà ascoltato durante la commissione regionale di Vigilanza. Poi, alle 16,30, il sindaco tornerà in Comune per il consiglio comunale sul mare sporco. Sarà una giornata di accuse: Forza Italia, già da ieri, è tornata a chiedere le dimissioni di Alessandrini. Anche con un manifesto pubblicitario sottoscritto pure da Pescara Futura e Ncd. Il consigliere regionale Lorenzo Sospiri ha pubblicato un video su Facebook: in un pugno di ore il filmato che sbeffeggia il sindaco e le sue dichiarazioni – «Le polemiche svaniranno come un soffio di tramontana che porta via le nuvole» e «non vi è un virus ebola in atto» – è stato visto da oltre tremila persone con più di 100 condivisioni. Sceglie la satira anche Fratelli d’Italia, il partito che con un esposto dell’ex consigliere Armando Foschi, insieme a un’altra denuncia del M5S, ha innescato l’indagine della forestale e della capitaneria: vista la passione del sindaco per la gastronomia, su Facebook è comparsa la foto di Alessandrini in versione cameriere con un bicchiere di liquami e oxystrong, il disinfettante usato per ripulire il mare. In Regione, per spiegare cosa è accaduto il 28 luglio scorso quando la condotta fognaria si è rotta in via Raiale e in mare sono finiti 30 mila metri cubi di liquami, sono stati chiamati oltre ad Alessandrini anche l’assessore regionale all’Ambiente Mario Mazzocca (Sel), il direttore dell’Arta Giovanni Damiani e la dirigente del dipartimento di Prevenzione e della Asl di Pescara Carla Granchelli. «Sarà l’occasione», dice Sospiri, «per avere risposte ai nostri interrogativi ai quali nessuno, lo scorso 13 agosto, in occasione della prima seduta della commissione di Vigilanza, ha saputo replicare, ovvero come sia potuto accadere un simile evento in piena stagione estiva; perché il sindaco non ha reso noto il divieto di balneazione consentendo ai cittadini di farsi il bagno tra le feci per 5 giorni; se la Regione era stata avvisata tempestivamente e come la Regione intende censurare il comportamento omissivo di Alessandrini che, ci auguriamo, sia presente». Dal 6 aprile, con il cedimento della fogna insieme al crollo dell’Asse attrezzato su via Raiale, c’è il rischio di sversamenti di liquami in mare: «Il problema è tutt’altro che risolto», dice Sospiri, «ancora oggi potrebbe verificarsi un cedimento della condotta di via Raiale, provocando un altro sversamento devastante di feci e liquami, e la città rischia di non saperne di nuovo nulla, e né il Comune né la Regione hanno pronto un piano di interventi per scongiurare tale evenienza». Dopo lo scontro in Regione, ce ne sarà un altro in Comune: «I cittadini sono stati tenuti volutamente all’oscuro di quanto accaduto», dice Berardino Fiorilli, dell’associazione Pescara Mi Piace e soprattutto ex vice sindaco che nel 2012 si è trovato a firmare un divieto di balneazione per 3 giorni ma, a differenza di Alessandrini, l’ha annunciato ai pescaresi. Fiorilli auspica: «La seduta dovrebbe concludersi con le dimissioni del sindaco, consapevole di aver tradito in maniera vergognosa la fiducia del territorio. Noi saremo presenti per chiedere chiarezza sul comportamento gravemente omissivo del sindaco, facendo appello al senso di responsabilità di tutti i consiglieri affinché portino avanti la mozione di sfiducia. Se non arriveranno le dimissioni, come supponiamo, si percorrerà la strada della sfiducia, e, nel frattempo, si ribadisce la richiesta di una commissione speciale d’indagine per l’accertamento delle eventuali responsabilità».