ROMA Dopo numerosi rinvii oggi arriverà l’ultimo via libera per i decreti legislativi del Jobs act. Il Consiglio dei ministri convocato per questa mattina chiuderà dunque il cerchio per le quattro deleghe rimaste che saranno licenziate in via definitiva. Il traguardo dell’importante riforma economica Matteo Renzi lo porterà con sé a Cernobbio, il forum economico internazionale, dove debutterà da premier domani pomeriggio. Ieri gli ultimi scogli sono stati affrontati a Palazzo Chigi con il ministro del Lavoro Poletti, e l’attesa riguarda il testo più controverso dei controlli a distanza che modificano l’articolo 4 dello statuto dei lavoratori. «Siamo vicini a una soluzione, ci sarà qualche ritocco ma è un tema sensibile, la decisione sarà collegiale», ha detto il ministro, che però invita a concentrarsi sulla «portata storica di una riforma che noi abbiamo fatto in un anno e mezzo mentre in Germania ci sono voluti quattro anni». Vedremo se l’esecutivo manterrà o no la linea più rigida che autorizza l’uso delle informazioni ricavate da Gps e telecamere ai fini disciplinari, previa informazione del lavoratore e nel rispetto della privacy. Una norma contestata fortemente dalla Cgil e he ha creato molti malumori nel Pd. Il presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, fino all’ultimo ha pressato per limitare i dati delle telecamere sui luoghi di lavoro, solo ai fini della sicurezza. «Sarebbe grave - dice l’ex ministro - se il governo anche questa volta finisse per ignorare i pareri delle commissioni parlamentari, a quel punto meglio abolire le leggi delega». Il braccio di ferro è ancora una volta con il suo omologo al Senato, Maurizio Sacconi del Ncd, che chiede invece di «vincere le resistenze conservatrici che a sinistra si oppongono alle semplificazioni». Gli altri decreti, in scadenza per metà settembre, riguardano il riordino di cassa integrazione e contratti di solidarietà, la razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva e la riforma delle politiche attive del lavoro. Dai nuovi ammortizzatori sociali sparisce l’istituto della cassa integrazione straordinaria in caso di cessazione dell’attività dell’impresa. Con la disponibilità di un nuovo acquirente però questa sarà finanziata per tutto il 2016 e fino a metà del 2018 con un fondo da 50 milioni all’anno. Analoga deroga varrà per le grandi ristrutturazioni aziendali come Ilva, Lucchini e Whirlpool. Infine, il Consiglio dei ministri dovrà varare in via definitiva anche i due decreti legislativi di completamento della delega fiscale. Si tratta dei testi di revisione delle sanzioni e della stima e monitoraggio dell’evasione fiscale.