MANOPPELLO. Dimmi dove vivi e ti dirò quanto costa il tuo biglietto dell’autobus.
Già, perché le tariffe sono diverse a seconda del punto di partenza. E fino a qui sarebbe normale. Ma a Manoppello, nel raggio di qualche chilometro, esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B, questi ultimi costretti a pagare un prezzo ‘maggiorato’.
Non è una novità, ci segnala il lettore Daniel Iezzi, ma una faccenda che va avanti da anni: una vera e propria sperequazione nell'ambito della stessa cittadina. E negli anni, nonostante proteste e segnalazioni, nessuno è riuscito a riportare la situazione in equilibrio.
Il riferimento è al biglietto unico area metropolitana e al comune di Manoppello. Nell'indifferenza di vecchi e nuovi amministratori (saranno passati 20 anni dalla prima applicazione) continua quella che il nostro lettore non fatica a definire «una vergognosa e pietosa discriminazione tra cittadini».
Infatti la frazione Scalo di Manoppello è dentro l'area metropolitana quindi uno studente paga nel periodo scolastico circa 180Euro per spostarsi a qualsiasi ora e liberamente nell'area metropolitana.
Ma non va così per uno studente che abita nel centro urbano di Manoppello e paga più del doppio per usufruire solo del servizio Arpa specifico per il percorso unicamente scolastico da/a e viceversa.
Una situazione anomala che forse andrebbe aggiustata per non creare disparità lampanti come questa.
«Qualche anno fa», ricorda oggi Iezzi, «ne ho parlato nel corso di vari incontri con l'allora assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra, il quale non ha esitato nel dirmi che era una grande porcata».
Ma da allora nulla è cambiato.
E forse qualcosa si potrebbe pure fare considerando che, ad esempio, San Giovanni Teatino è stata inserita dentro l'area metropolitana: forse qualcuno si è preoccupato all'epoca di non creare discrasie tra Sambuceto e il paese collinare?