Gentile direttore, voglio sottoporle un caso (è solo una informazione beninteso) occorsomi nella giornata del 3 settembre. Quasi ogni giovedì faccio il pendolare da Isernia a Pescara con un autobus della società Atm che parte alle 6.45 da Isernia ed arriva a Pescara alle 9,05 circa. Durante la corsa, in A/14 l’autista è stato costretto a seguire una auto della Polstrada nella area di servizio Sangro Est. Una volta fermato il mezzo nel parcheggio dell’area di servizio, gli agenti della Stradale, scesi dalla volante con tutta calma ed equipaggiati da fichissimi “ray ban”, hanno preso ad operare una serie di controlli sulle dotazioni di bordo oltre che ovviamente sui documenti del mezzo e dell’autista. Quest’ultimo pazientemente ha assecondato tutte le richieste degli agenti. Interpellato a fine corsa, l’autista mi ha assicurato che si è trattato di un controllo di routine, aggiungendo che si è venuto a sapere che in questi giorni le autorità preposte stavano/stanno proprio operando controlli sui mezzi di trasporto pubblico. La sosta in area di servizio è durata venti minuti. Naturalmente l’autobus è giunto a Pescara con un ritardo di venti minuti. I trasportati da quell’autobus sono di solito studenti, che magari hanno un esame nella mattinata; lavoratori (come lo scrivente) che pure hanno premura di arrivare all’orario convenuto con il datore di lavoro; utenti del servizio sanitario (tanti si portano in Pescara per visite specialistiche dalle mie terre). Sta di fatto che tutti siamo arrivati alle nostre destinazioni con almeno venti minuti di ritardo. So che la ragionevolezza è merce rara, caro direttore, ma proprio perché si tratta di controlli non solo routinari ma perfino pianificati, non sarebbe stato più ragionevole controllare per esempio l’autobus in questione una volta arrivato a Pescara? Lo sa che quell’autobus della prima corsa da Isernia sosta al terminal di Pescara ben oltre 5 ore, visto che riparte da Pescara alle ore 14,30? Mi dica qualcosa, lei che fra l’altro è anche un grande esperto di mobilità (ricordo perfettamente i suoi interventi ad Isoradio in ragione della sua precedente esperienza giornalistica, e ricordo la sua voce, la sua pacatezza, la sua indiscussa competenza in materia, la sua chiarezza e tanto altro ancora). Grazie per avermi letto. Domenico Carano
Il disappunto è umano, ma è meglio un pendolare in ritardo di un pendolare all'ospedale. Ultimamente ci sono stati troppi incidenti che hanno coinvolto pullman in pessime condizioni di manutenzione e bene fa la Polstrada a effettuare controlli accurati.