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Data: 06/09/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Riforma del lavoro: Cgil, Cisl e Uil si dividono

Non c’è solo il controllo a distanza a non piacere ai sindacati tra i decreti del Jobs act. La Cgil punta il dito contro la riforma della cig : «Ci preoccupa il limite a due anni e l'estensione alle piccole imprese con la logica dei fondi» dice il segretario generale Cgil, Susanna Camusso. Per la Cisl, invece, «il problema non sono i due anni di cassa integrazione ma chiedere più politiche attive. Bisogna mettere più risorse per far trovare il lavoro a chi lo perde» afferma il segretario confederale Gigi Petteni. Di «ciambella senza buco» parla il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo, secondo il quale «c'è il rischio che le nuove norme non proteggano adeguatamente coloro che perdono il lavoro».
La nuova cig prevede una durata massima di 24 mesi (36 aggiungendo i contratti di solidarietà). La platea dei possibili beneficiari si allarga di 1,4 milioni di lavoratori, ovvero apprendisti e dipendenti di aziende con meno di 15 unità lavorative.

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