ABRUZZO. «Nessun compenso né al presidente di Tua, Luciano D’Amico, né al presidente della Saga, Nicola Mattoscio». Ieri per primo a prendersi la briga di smentire Forza Italia era stato lo stesso presidente Luciano D’Alfonso a chiare lettere e senza possibilità di fraintendimento.
Poi ha chiesto anche al direttore generale di Tua, Michele Valentini, e al direttore generale della Saga, Luca Ciarlini, di sottoscrivere una dichiarazione precisa che attestasse la gratuità dei compensi di entrambi.
Tuttavia ci sono ben due documenti ufficiali, pubblicati su due siti istituzionali, che raccontano un’altra storia, in riferimento alla posizione di Mattoscio.
Le due note che confermano gli incarichi a titolo gratuito sono arrivate ieri sera, inoltrate via posta elettronica dall’Ufficio di Presidenza della Regione, dopo la conferenza stampa di Forza Italia che in mattinata aveva annunciato la presentazione di un esposto alla Procura. E se per D’Amico il compenso gratuito non viene messo in discussione su Mattoscio i documenti ufficiali e pubblici raccontano un’altra storia.
Il primo documento lo ha rintracciato Forza Italia e si trova sul sito della D’Annunzio, Ateneo presso il qualche Mattoscio svolge il ruolo di professore. Si tratta di un documento che attesta che per Mattoscio è previsto un compenso elargito dalla Saga di 20 mila euro.
Il file Excel si trova nella sezione trasparenza, pagina docenti, sottosezione ‘Incarichi Conferiti E Autorizzati Ai Dipendenti’.
Nel file relativo al 2015 compare il nominato di Mattoscio e l’indicazione ‘no doveri d’ufficio’, importo 20 mila euro e un bel ‘no’ alla voce ‘incarico saldato’. Quindi che vuol dire? Che l’incarico prevede un compenso economico che non è stato ancora saldato ma lo sarà?
Ciarlini ieri ha scritto a D’Alfonso, probabilmente proprio su richiesta del vertice regionale, che per Mattoscio «non risulta essere stato corrisposto alcun compenso sia a titolo retributivo sia a titolo di rimborso spese, né a qualsiasi altro titolo (ivi incluso il rimborso dei costi sostenuti) né ha acquisito in uso, neanche occasionalmente, auto aziendali, telefoni cellulari, carte di credito o altra qualsiasi forma di benefit».
Ma a smentire Ciarlini, da una ricerca effettuata da PrimaDaNoi.it, c’è anche un altro sito istituzionale… ovvero quello della Regione. Quindi se il governatore smentisce le ipotesi di Forza Italia (o fa smentire) il sito di riferimento della Regione però conferma.
Dove? Sezione Trasparenza, pagina dedicata alla Saga, anno 2015: Mattoscio Nicola, Incarico: presidente del Consiglio di Amministrazione; trattamento economico: € 20000,00.
Esattamente quello che sostiene il file sul sito della D’Annunzio. E’ possibile che ci sia un errore? Che il sito della Trasparenza dell’Ente regionale abbia sbagliato? In questo caso il dirigente responsabile potrebbe beccarsi anche una denuncia penale.
E’ invece impossibile verificare sul sito della Saga perché da sempre viene tenuto lacunoso e privo di informazioni richieste per legge. Le poche informazioni che si ritrovano sono pubblicate in modo da rendere difficoltosa una ricerca e molto probabilmente in violazione delle precise norme attuative in tema di trasparenza. Ma la Regione che pure dovrebbe controllare questo aspetto non si è mai fatta rispettare. Il risultato è che la Saga non pubblica il compenso di Mattoscio e nemmeno la sua dichiarazione di rinuncia così come non pubblica le altre spese o compensi erogati a vario titolo.
Sempre nella stessa pagina della Trasparenza del sito della Regione Abruzzo risulta invece che il compenso di D’Amico come presidente di Tua è pari a 0.
Stessa informazione anche sul sito della vecchia Arpa
In questo caso dunque viene confermata la dichiarazione del direttor generale di Tua, Valentini, che sollecitato da D’Alfonso ieri ha scritto ufficialmente «D’Amico non ha mai percepito alcun compenso, né a titolo di indennità di carica né a titolo di rimborso spese, né a qualsiasi altro titolo (ivi incluso il rimborso dei costi sostenuti) né ha acquisito in uso auto aziendali, telefoni cellulari, carte di credito o altra forma di benefit».
Una dichiarazione identica, virgole comprese, a quella sottoscritta da Ciarlini.
Ma nel secondo caso i documenti ufficiali fanno a pugni.
Ma per risparmiare un compenso è davvero necessario pasticciare così tanto?