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Pescara, 24/11/2024
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Data: 09/09/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Mattoscio(Saga) a Di Stefano «Il tuo attacco è personale»

PESCARA «Dopo la sua elezione, il Presidente D'Alfonso mi propose la nomina a Presidente dell'Aeroporto. Proposta che ribadì più volte nei mesi successivi. Rifiutai ripetutamente con una decisiva argomentazione riferibile solo ed esclusivamente al mio stile personale: assumere quell'incarico mi sembrava, e così poteva essere anche per l'opinione pubblica, un'eccessiva concentrazione di funzioni e di responsabilità in capo alla mia persona». Scrive così il presidente dell’aeroporto d’Abruzzo Nicola Mattoscio in una lettera in cui respinge le accuse del deputato di Forza Italia Fabrizio Di Stefano, di occupare un posto incompatibile con la docenza all’Università di Pescara. «Solo a gennaio, dopo un'ulteriore insistenza», continua Mattoscio, «accettai ad una particolare condizione: che lo svolgimento dell'incarico potesse qualificarsi come una disinteressata occasione per restituire all'intero Abruzzo qualcosa della mia, per quanto considerabile modesta, pur sempre fortunata esperienza professionale, in parte dovuta anche alle opportunità offertemi dalla mia Regione dell'incarico». Il presidente della Saga ricorda quindi «la veloce impostazione al cambiamento impressa a tutta l'attività amministrativa e gestionale della società»; l’adozione del Piano Industriale; la «radicale reingegnerizzazione di tutta l'attività aziendale allo scopo di perseguire l'obiettivo di una riduzione del deficit di funzionamento di almeno il 40% già a fine 2018» e ricorda di non percepire «alcuna indennità, né rimborso spese», né di usufruire «di alcun mezzo aziendale». Quanto alle ragioni dell’incompatibilità, queste sono smentite da numerosi atti pubblici (di Università, Regione e Saga) che Mattoscio riporta dettagliatamente nella lettera. «Evidentemente, allora», continua il presidente, «i problemi sollevati dall'on. Di Stefano e le modalità con cui sono stati rappresentati assumono particolari caratteri di ordine personale. Sono costretto perciò a trarne immediate conseguenze. 1) Continuerò il mio mandato limitatamente ai tempi necessari all'on. Di Stefano per poter indicare una personalità che, con un curriculum confrontabile al mio e possibilmente migliore, accetti di svolgere le stesse mansioni alle medesime condizioni. 2) Dichiaro fin d'ora che sarò dalla sua parte, anche a fronte di eventuali resistenze dei soci, per favorire l'avvicendamento proposto, impegnandomi pubblicamente a convocare tempestivamente l'Assemblea della società con il necessario punto all' o.d.g., appena avrò notizia in merito: sarebbe una bella opportunità da cogliere per la nostra Regione. 3) Infine, sempre nell'interesse dell'Abruzzo, mi auguro che l'on. Di Stefano voglia approfondire in ogni direzione i suoi legittimi dubbi in tema di incarichi, a cominciare anche da quelli conferiti nel recente passato dalla sua parte politica a figure ricadenti nelle mie medesime fattispecie professionali».

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