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Pescara, 24/11/2024
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Data: 09/09/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ironman, il giallo del mare vietato. De Sanctis ipotizza una violazione di norme: «Inquinamento oltre i limiti da maggio a giugno inoltrato, ma nessun cartello»

ACQUA AZZURRA? Acqua azzurra e bagni vietati. La vicenda del mare - inquinato anzi no, balneabile - assume ogni giorno di più i contorni del giallo e non solo per i livelli di colibatteri ed escherichia coli. La trasparenza fa acqua anche sul fronte delle comunicazioni e questo spiega il colorito botta e risposta tra il direttore tecnico dell’Arta, Giovanni Damiani, e ambientalisti e cittadini che a fine luglio hanno protestato per l’ordinanza di divieto di balneazione firmata ma non diffusa dal sindaco Alessandrini. Ancora ieri sera al dibattito per “Il Fiume e la Memoria”, Damiani ha parlato senza mezzi termini di «vile campagna diffamatoria» perché «quel che si è detto o, peggio, scritto sull’inquinamento del mare è quanto di più inesatto, perfino le foto di bimbi quasi mutilati». Damiani ha adeguate competenze per difendere la sua idea ma intanto la domanda rilanciata su giornali e tv da Augusto De Sanctis ha avuto l’effetto di benzina sul fuoco: «I cittadini erano stati informati del divieto di balneazione che esisteva nel tratto antistante via Mazzini dal primo maggio al 19 giugno e a Via Balilla dal primo maggio al 15 luglio? Divieti di balneazione - ha spiegato l’esponente del Forum per l’acqua - che secondo la normativa europea devono essere imposti dalla Regione sulla base dei dati degli anni precedenti, a prescindere dall’esito dei singoli prelievi effettuati dall’Arta. Questo perché i tratti di via Mazzini e via Balilla rientravano nella classe di qualità scarsa, la peggiore, dove, sempre per la stessa normativa doveva essere eliminata la fonte del problema». L’IPOTESI CHOC Questione che al netto del burocratese arriva a un’ipotesi choc: il 12 e 13 giugno i super atleti dell’Ironman hanno nuotato in acque proibite alla balneazione. Non vuol dire che fossero inquinate,ma secondo De Sanctis non era neppure possibile certificare il contrario. Più netta la situazione creatasi nell’ultimo giorno dei Beach games di Pescara 2015: il campo di gara per il nuoto ha coinciso con una zona vietata alla balneazione e si è spostato tutto un chilometro più a nord. Per l’Ironman la cosa neppure si è saputa. «Non si è saputa perché non era vera, sarebbe a dire che pochi giorni prima dell’Ironman l’Arta ha certificato il cessato allarme per l’inquinamento in quel tratto di mare» ha ribattuto con forza il vice sindaco Enzo Del Vecchio. «Abbiamo chiesto alla Regione il 15 e il 18 giugno di revocare la qualifica di acque scarse per il punto di via Mazzini perché le analisi effettuate dall’Arta il 29 maggio e poi il 4 e il 10 giugno erano conformi. La Regione ha provveduto a farlo il 19 giugno, ma sapevamo già che per l’Ironman non ci sarebbe stato problema». Nonostante questo, il Forum dell’acqua ribadisce la domanda: «Come mai nessun cittadino era a conoscenza dei divieti di balneazione, fino al 19 giugno per via Mazzini e fino al 17 luglio per via Balilla?». Del Vecchio ammette l’emergenza, ma assicura: «I divieti li avevamo messi, se qualcuno li ha tolti non è colpa del Comune. Del problema si era anche parlato sui giornali».

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