Nella giungla pensionistica italiana ogni tanto spunta fuori una norma, un codicillo, una leggina che regala soldi e privilegi a questa o a quella categoria. La legge 564 del 1996 lo ha fatto a vantaggio dei sindacalisti. O meglio, di quei lavoratori che hanno ottenuto il distacco sindacale dalla propria azienda. Il deputato di Scelta Civica Giulio Sottanelli ha rivolto una interrogazione al ministro del lavoro Poletti per chiedere l’incidenza economica della norma sulle casse dell’Inps e il numero dei sindacalisti beneficiati. La legge stabilisce che l’assegno pensionistico per i sindacalisti in distacco venga calcolato sulla base dell’ultimo mese di lavoro. « In questo modo», dice Sottanelli, «per un sindacalista è sufficiente lavorare pochi mesi, o anche uno soltanto, per avere accesso ad una pensione calcolata come se quello stipendio fosse stato percepito per tutta la vita lavorativa». Come ha rilevato Sottanelli nell’interrogazione «critiche sono state mosse anche da Tiziano Treu, ex ministro del Lavoro che ha dichiarato che la norma del 1996 si è rivelata “troppo costosa e ingiustificata” e che “a pensarci bene, siccome si sono verificati degli abusi, si poteva pensare a dei limiti”, annunciando l’intenzione di effettuare delle ispezioni, ma solo “là dove ci siano delle segnalazioni ragionevoli».