Inapplicabile ed illegittimo.
Così le sigle sindacali Fp-Cgil, Filt-Cgil, Cisl, Uil-Trasporti, Fiadel ed Ugl hanno definito un atto di indirizzo varato dal Comune di L'Aquila lo scorso 31 agosto ed inerente la gestione contrattuale dei 437 dipendenti delle società partecipate dell'ente civico del Capoluogo D'Abruzzo.
Scendendo nel dettaglio il documento, tra le altre cose, contiene in sè la richiesta di cristallizzare il costo del lavoro ai parametri del triennio 2012-2014.
Una procedura che, di fatto, impedirebbe ai dipendenti di fruire di quei successivi adeguamenti che, invece, le associazioni datoriali, a livello nazionale, hanno già discusso ed approvato.
Le partecipate, infatti, pur avendo una quota pubblica, sono soggetti di diritto privato; ognuna di loro, quindi, risponde non solo al contratto del pubblico impiego (bloccato sì, ma sul quale si è espressa la Corte Costituzionale per sollecitare un rinnovo in tempi rapidi) ma anche a quelli specifici di categoria.
Circostanza ignorata dall'Ente civico aquilano e su cui i sindacati sono pronti a dare battaglia.