Autunno caldo per i lavoratori delle società partecipate del Comune dell'Aquila sostenuti dai sindacati in quella che sarà una delle vertenze più difficili degli ultimi tempi. Controparte è l'amministrazione comunale che in maniera illegittima, sostengono i sindacatati, ha redatto un atto di indirizzo, varato dalla giunta e ratificato dal consiglio, che blocca i contratti, le assunzioni e la contrattazione decentrata. Ridotti anche i buoni pasto. Per Cgil-Cisl-Uil e Ugl, «il Comune è più realista del re - come sottolineato da Rita Innocenzi, Elvezio Sfarra, Roberto Bussolotti e Primo Cipriani - in primo luogo non può applicare il blocco ad un contratto di natura privatistica (quello delle spa) che andrebbe peraltro in contrasto con quanto stabilito da un recente provvedimento della Corte costituzionale che invece sancisce che i contratti del pubblico impiego vanno sbloccati. Il primo passo sarà dunque un'assemblea prevista la prossima settimana con tutti i dipendenti delle partecipate comunali, cui seguirà lo stato di agitazione e, in base al mandato conferito dai lavoratori ai sindacati, lo sciopero generale e l'avvio di una vertenza dinanzi al giudice del Lavoro. L'amministrazione comunale con l'applicazione della delibera di razionalizzazione delle spa sarebbe esposta ad un fuoco incrociato, in primis dei dipendenti ed in secondo luogo degli amministratori unici delle singole aziende che, nel caso in cui non dovessero applicare quanto stabilito dal piano comunale sarebbero rimossi e conseguentemente potrebbero presentare un ricorso. Inoltre, secondo le organizzazioni sindacali, l'applicazione della delibera comporterebbe una riduzione dei servizi al cittadino. I sindacati chiedono dunque che l'amministrazione comunale revochi immediatamente l'atto di razionalizzazione delle spa. In caldo c'è anche la vertenza delle dipendenti degli asili Nido che il comune intenderebbe risolvere con una sorta di "piano C", ossia la pubblicazione di un avviso pubblico per la redazione di una graduatoria per titoli delle educatrici, ma ciò non garantirebbe il riassorbimento di tutte le 14 operatrici rimaste senza lavoro a causa delle disposizioni contenute nel Job's Act. Nell'incontro avuto al Mef, mercoledì sera sembra sia stata esclusa l'ipotesi di ricorrere alla circolare Madia per la riassunzione. «Innanzi tutto altri Comuni stanno applicando la circolare per la proroga delle graduatorie del personale supplente - spiega l'assessore Betty Leone - nel nostro caso non si tratta di personale supplente ma di quello necessario al mantenimento del servizio per tutta la durata dell'anno; per di più da anni il nostro Comune affida il servizio per le supplenze ad una cooperativa e non ha quindi una propria graduatoria. La circolare Madia avvisa i Comuni della permanenza del rischio risarcitorio. Per questi motivi sto vagliando la possibilità di percorrere altre strade senza che i cittadini Aquilani debbano accollarsi anche il costo dei risarcimenti».