PESCARA. Aria di novità all’aeroporto di Pescara tra le dimissioni in massa del cda di qualche giorno fa e i nuovi orari per la stagione invernale.
Sul fronte voli un nuovo taglio, quello del collegamento per Parigi che passa da 3 volte a settimana a due. E questo sarà anche il primo inverno senza il volo di Ryanair per Barcellona (attivo dal 2007), cancellato proprio all’inizio dell’estate scorsa. E se qualcuno ci poteva vedere la rottura di un idillio con la compagnia irlandese si è dovuto ricredere, perché a pochi mesi dalla scadenza la Saga ha rinnovato il contratto con il vettore low cost.
Sul fronte della società, invece, sono giorni ‘intensi’ per il presidente Nicola Mattoscio, finito nel mirino di Forza Italia che contesta la sua nomina e l’incompatibilità tra il suo ruolo di professore e vertice della società che gestisce lo scalo. Lui sostiene che sia tutto regolare e ha invitato i forzisti a guardare la posizione di chi lo ha preceduto per vedere se anche in quel caso non vi fossero anomalie. Come dire chi c’era prima ha fatto peggio ma non ha ricevuto la stessa attenzione…
Le dimissioni in blocco, invece, è stata presentata come una ‘trovata’ per poter procedere a una modifica statutaria anche se non tutti torneranno al loro posto.
Potrebbero restare fuori anche nomi importanti o chi non si è allineato.
Bisognerà comunque lavorare per dare nuovo impulso allo scalo che, come ha detto Mattoscio ieri replicando alle accuse del deputato Di Stefano, ha «problemi complessi», così gravi «da metterne persino a rischio la sopravvivenza, e sono stati anche alla base dell’insistenza del neo Presidente della Regione affinché accettassi l’incarico».
LAURETI RISPARMIO SUI GRANDI NUMERI
Il punto dolente è far quadrare i conti. Sotto la gestione Laureti qualcosa è stato fatto, basta vedere alla voce ‘costi’ dove vi è stato un significativo decremento nel 2013: in tutto 500 mila euro (si è passati da 7,8 mln a 7,3) grazie alla rinegoziazione dei contratti con i fornitori, ma anche le spese per energia elettrica (-18%), per gas e riscaldamento (-14%), per spese telefoniche (-39%), per buoni pasto (-20%), per la manutenzione del verde (-30%), per le consulenze tecniche (-34%) e per le assicurazioni industriali e mezzi di trasporto (-17%). Anche i costi di pubblicità e promozione hanno subito un taglio: 307 mila euro.
2013 anno di tagli dunque, ma nel 2012 forse si era registrata qualche spesa di troppo proprio in capo allo stesso Laureti. Basta consultare il documento ‘rimborsi spese Area amministrativa’ di quell’anno (che certo non brilla per chiarezza e completezza). In appena 10 mesi il presidente spese oltre 8 mila euro per varie trasferte lavorative. Non viene indicato se si tratti di rimborso della benzina o anche di pranzi o cene ma è quasi da escludere il pernottamento considerata la vicinanza del luogo da raggiungere. L’unica ipotesi possibile è che l’auto di Laureti consuma troppo.
L’AUTO DI LAURETI CONSUMA TROPPO
Il documento di cui PrimaDaNoi.it è venuto in possesso lascia qualche perplessità e dubbi sulla economicità di questi viaggi. 21 febbraio 2012: viaggio Roma-Pescara-Roma con auto privata: il presidente presenta una nota spese di 814 euro. Per cosa non è chiaro.
I documenti sono segreti ma in Saga dovrebbero avere tutte le pezze d’appoggio e le relative ricevute dalle quali si evincono tutte le specifiche. Ma come detto si è sempre tenuto tutto segreto per cui il nostro documento risulta già come un piccolo foro nel muro di gomma.
Meno di un mese dopo, è il 16 marzo, Laureti viene rimborsato di 979 euro per un viaggio indicato come Roma-Alitalia. Dieci giorni dopo 70 euro di rimborso per una cena per 4 persone alla ristorante Bellavista (c’erano anche Becci, Righi, Costantino di Air Valle).
Altra trasferta a Roma per discutere presumibilmente per l’attivazione di voli diretti in Argentina (la nota spese è alquanto criptica) e per il viaggio Pescara- capitale andata e ritorno l’ex presidente ottiene 796 euro di rimborsi. 854 euro, invece, 15 giorni dopo per l’incontro con il vettore charter Wikifly.
A maggio nuovo viaggio a Roma per incontro con Enac e rimborso da 860 euro. A giugno incontro con Alitalia e 814,10 euro di rimborsi. Pochi giorni dopo ancora Roma per un incontro Geasar e Terranova e ancora 814,10 euro.
Per assurdo più o meno la stessa cifra rimborsata per un viaggio a Mostar (totale 878 euro).
Ma anche muoversi all’interno della regione costa. Basta vedere il rimborso dell’8 giugno: 320 euro per il viaggio Pescara-L’Aquila-Pescara in occasione di una audizione all’Apt Abruzzo.
Infine a novembre 654,37 euro di rimborso per un incontro a Roma ad Assoaeroporti e 654,38 euro per un altro viaggio a Roma per un incontro con Ryanair, Darwin e Alitalia.
Il 2013 è un anno decisamente più votato al risparmio: 2.654 euro rimborsati per un totale di 9 trasferte. Il viaggio a Roma (solo uno) resta comunque costoso: 641 euro. Ancora più caro il viaggio a Bari: 758 euro. Ci sono poi 300 euro per un viaggio a Roccaraso e 255 per Pescara- L’Aquila Pescara.
Nel 2014, invece, le spese rimborsate ammontano a 3.345 euro. Il viaggio Pescara-Roma Pescara, anche in questo caso, resta sempre quello più caro: 636 euro il 10 febbraio, 643 il 27 maggio.
L’11 marzo c’è invece un generico ‘x pres Laureti’ che corrisponde alla cifra 720 euro e altri 277 euro per il viaggio Pescara- L’Aquila-Pescara che fa presumere ad un incontro con i colleghi dell’aeroporto del capoluogo regionale.
Chi ha controllato le pezze d’appoggio ed erogato i relativi rimborsi?
Certi consiglieri regionali (persino del centrodestra) sono finiti sui giornali per rimborsi irregolari di 17 euro, quelli di Laureti non li ha controllati nessuno…