L'AQUILA - Non bastavano i ritardi nell’erogazione delle’indennità ai 1.800 ragazzi e ragazze abruzzesi tra i 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano, che frequentano i tirocini in azienda di Garanzia giovani, progetto finanziato dalla Comunità europea budget complessivo di 32 milioni.
Esplode ora il caso dei corsi di formazione di base di 16 ore che, si scopre, i tirocinanti dovranno obbligatoriamente frequentare.
Un "pacco regalo" che non si può rifiutare, pena la perdita di una mensilità dei tirocinanti, che equivale a 600 euro, anche se tale obbligo non è menzionato nel contratto che hanno firmato.
Il sospetto di molti tirocinanti è che l'obbligo serva soprattutto a garantire iscritti, che valgono 27 euro ciascuno per ogni ora di corso, alle oltre 30 società di formazione private accreditate, coinvolte nell’asse del progetto "Formazione più" finanziato con 1,6 milioni di euro. In non pochi casi molto meno utile ai destinatari di Garanzia giovani.
Un'altra ombra su un progetto che si aggiunge, come più volte evidenziato da questa testata, ai forti ritardi nei pagamenti, che mettono in seria difficoltà giovani che devono spostarsi anche di molti chilometri per raggiungere le aziende ospitanti.
Per non parlare dei casi, per fortuna isolati, di tirocini che, senza adeguati controlli, si trasformano in lavoro a costo zero per far fare ai ragazzi mansioni umili, seriali e molto poco professionalizzanti.
MERCOLEDI' 700 NUOVI TIROCINI, POI 4 MILA
Comunque al netto di queste criticità il progetto pian piano decolla, come assicura l’assessore regionale al Lavoro Marinella Sclocco che, però, secondo quanto circola nei corridoi di palazzo Silone, nell'ambito del rimpasto di Giunta per superare la crisi della maggioranza, dovrà cedere questa specifica delega al neo assessore Andrea Gerosolimo.
Dal ministero del Lavoro è infatti arrivata la firma del protocollo aggiuntivo che autorizza nuovi tirocini formativi per i giovani iscritti al programma regionale, aumentando di 7,5 milioni di euro le risorse e rendendo possibile il raggiungimento di 4.000 tirocini formativi attivati, che si aggiungeranno ai 1.800 già in corso.
Il prossimo 16 settembre, fanno sapere dell'assessorato, ne partiranno materialmente altri 700.
Anche se non c’è obbligo di assunzione, sarà comunque una preziosa occasione per tanti giovani abruzzesi per imparare un mestiere e diventare competitivi sul mercato del lavoro.
IL CASO DEI CORSI OBBLIGATORI
La nuova anomalia la segnala ora ad AbruzzoWeb Ilaria, una tirocinante ingegnere chimico che sta facendo il suo percorso in un'azienda aquilana.
Oltre a percepire l’assegno, anche in questo caso pagato in ritardo, di 600 euro al mese per 480 ore di tirocinio in azienda, ha una retribuzione aggiuntiva di altre 480 ore, pagate direttamente dall’azienda.
Quando però a Ilaria è arrivata la email del Centro per l’impiego dell’Aquila che le comunicava l’obbligo di frequentare anche un corso di formazione di 16 ore, da scegliere tra quelli offerti dalle società accreditate, sparse in tutta la provincia, è saltata sulla sedia.
"Dell’obbligo di frequentare corsi di formazione aggiuntivi - osserva infatti - non c’è traccia nel contratto che ho firmato, lì si parlava solo del tirocinio che sto frequentando, ma la cosa che più mi fa riflettere è che tra le offerte formative, non ce ne è nessuna che mi può interessare".
Sono infatti quasi tutti corsi di base, pensati per i cosiddetti “neet”, acronimo inglese che sta per i giovani da che non studiano, non lavorano e, appunto, non si formano, destinatari di Garanzia giovani. Ma anche in questa categoria ci sono livelli di preparazione molto diversificati, come nel caso di Ilaria.
"Ho travato corsi per imparare a a usare il pacchetto Office, altri per scrivere un curriculum e presentarsi al meglio ai colloqui di lavoro, corsi di career coaching, ovvero all’individuazione di un proprio progetto professionale, e altri corsi, che tra l’altro si svolgono lontano da dove risiedo, relativi a competenze professionali che poco o nulla hanno a che fare con l’ingegneria chimica", protesta.
Ilaria, che già per conto suo, dopo l’orario del tirocinio frequenta un corso di inglese, sospetta che l’imposizione della formazione non sia stata pensata per aiutare i tirocinanti.
"È un fatto che per ogni frequentatore di un corso di formazione le società coinvolte in Garanzia giovani hanno un guadagno considerevole - osserva Ilaria - il che è più che è legittimo, ma non può essere un’imposizione, io come tanti altri ho aderito solo alla misura del progetto che prevedeva il tirocinio professionalizzante, che per quanto mi riguarda basta e avanza per acquisire le competenze che mi serviranno a essere competitiva sul mercato del lavoro, non ho alcun bisogno di imparare a scrivere un curriculum o ad utilizzare i programmi del pacchetto office, cosa che so fare già fare".
Anche se l’obbligo di frequentazione non è menzionato nel contratto, e finora ignoto ai tirocinanti, viene comunque definito tale nell’“Invito alla manifestazione di interesse da parte degli organismi di formazione ai fini della costituzione di cataloghi formativi a supporto dell’esperienza di tirocinio”, datato 15 luglio 2015.
In essa si illustra la finalità della misura Tirocinio più, ovvero “16 ore di formazione per destinatario, esclusivamente di gruppo, obbligatorie per tutti i tirocinanti”. Erogate dagli Organismi di Formazione accreditati, una trentina in tutto l'Abruzzo, moti dei quali con più filiali.
Per il finanziamento delle attività relative all'iniziativa Tirocinio Più, si specifica, sono disponibili risorse complessive pari a 1 milione e 615 mila euro.
In dettaglio 633.600 euro per la provincia di Chieti, 384 mila euro per la Provincia dell’Aquila, 336 mila euro per la Provincia di Pescara, 261 mila euro a per la provincia di Teramo. Fondi che andranno quasi tutti a retribuire la prestazione delle società di formazione.
Per ogni frequentante incasseranno, infatti 27, per ogni ora di lezione. Altri 3 euro vengono riconosciuti come indennità ai frequentanti, con pagamento al raggiungimento del 70 del delle ore totali.
Ilaria, però, il corso obbligatorio non vuole frequentarlo per una questione di principio.
"Imporre a dei giovani tirocinanti una mancata erogazione dell’indennità mensile per una non partecipazione ad un corso di formazione non menzioanto dal contratto è contro i diritti di qualunque lavoratore - conclude - Il Centro per l’impiego mi ha confermato telefonicamente che quando il contratto è stato firmato non era prevista la partecipazione a corsi formativi obbligatori, ma che è facoltà della Regione renderli tali”.